"Si corregga manovra o ricorso" (2)

"Si corregga manovra o ricorso" (2) segue - Virtuosita' enti e revisori dei conti: "Non si puo' determinare, come previsto dall'art. 3 della manovra, uno stravolgimento - afferma l'assessore all'Economia - del riparto delle competenze, spostandone l'asse sul piano delle relazioni economiche tra Stato e Regione con le previsioni di un premio finanziario se il 'risultato legislativo' conseguito nell'esercizio dell'autonomia risulta coerente con le aspettative del Governo centrale. Tale svilimento delle prerogative regionali e' in palese violazione dell'art. 5 della Costituzione. L'istituzione dei revisori dei conti quale organo sulla regolarita' contabile, finanziaria ed economica della gestione (prevista dall'art. 4 della Manovra bis) e' una previsione che, oltre ad incidere direttamente sull'autonomia regionale cosi' come delineata dagli statuti regionali e con semplice legge ordinaria - e pertanto, sotto tale profilo, del tutto incompatibile con l'attuale assetto costituzionale -, costituirebbe un'inutile duplicazione del ruolo della Corte dei conti oltre a quello del Commissario dello Stato, al quale e' assegnato il compito di adire, anche per quanto concerne la compatibilita' delle leggi regionali con i principi finanziari sanciti dalla Carta fondamentale, la Corte costituzionale." - Patto di stabilita' interno: "Cosi' com'e' strutturato il patto di stabilita' interno, appesantito dalla manovra in questione, risulta in contrasto con i principi di ragionevolezza, proporzionalita' e solidarieta' sanciti dalla Costituzione. Come gia' evidenziato nei documenti elaborati dalla Conferenza delle Regioni, i vincoli imposti dal Patto di Stabilita' interno costituiscono un freno alla spesa e limitano fortemente la dinamica attuativa dei programmi. Per superare tale criticita' e per assicurare un'effettiva accelerazione della dinamica finanziaria dei programmi operativi europei, anche in funzione anticiclica, va introdotta la nettizzazione del calcolo del Patto di Stabilita' dell'intera quota pubblica dell'investimento, superando un vincolo che altrimenti si risolverebbe in un profilo di incostituzionalita'. Al fine di renderne realmente incidente l'effetto appare inoltre necessario che nella nettizzazione si tenga conto, ove esistente, della quota di cofinanziament o a carico degli enti locali. - Riduzione consiglieri e assessori regionali: "l'art. 14 impone anche alla Regioni cosiddette speciali di provvedere alla riduzione del numero di consiglieri ed assessori regionali, un paradosso. Ed e' incongruo e irragionevole applicare misure premiali e/o sanzionatorie nei confronti delle Regioni ad autonoma differenziata rispetto ad attivita' che deve necessariamente porre in essere il Parlamento nazionale modificando con legge Costituzionale gli statuti speciali che prevedono il numero dei parlamentari. Il governo Lombardo, in Sicilia, sta gia' procedendo in materia, anche prima ed oltre l'incerta disciplina statale, ed ha gia' adottato la delibera 207/2011 (del 5 agosto scorso), seguita dalla circolare applicativa dell'assessorato all'Economia del 18 agosto (num. 4976/gab), con risparmi previsti per circa 100 milioni di euro. - Riduzione Province e Comuni: " questa - conclude l'assessore all'Economia - e' materia in cui la Regione Siciliana ha potesta' legislativa primaria. Appare evidentemente apprezzabile lo sforzo del Governo nazionale di contenere il fenomeno della polverizzazione di comuni, concentrato sopratutto in alcune aree del Paese, e di realizzare la eliminazione delle province minori. Ma se nel primo caso, in Sicilia si rinvengono solo 31 comuni che hanno meno di 1000 abitanti (si e' calcolato che il risparmio, tra il venir meno di Consigli comunali e Giunte si aggirerebbe attorno a 330.000 euro annui), mentre, nel secondo caso, ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, la Regione ha gia' manifestato l'intendimento di procedere in sede legislativa alla soppressione di tutte e 9 le Province regionali con il contemporaneo trasferimento delle funzioni di area vasta ai liberi consorzi di comuni, provvedendo altresi' a varare definitivamente le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. La Regione Siciliana per ottenere un congruo contenimento della spesa pubblica dalla razionalizzazione del numero dei Comuni potrebbe puntare sull'obbligo, per quelli con meno di 15.000 abitanti, di una gestione integrata dei servizi fondamentali.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/25/2011

Condividi questo articolo

 


Potrebbero interessarti...



Vetrina immobiliare

Rustico Quattropani isola di Lipari
Fabbricato sotto le mura Lipari Fabbricato sotto le mura Lipari
300.000
Casa semindipendente Santa Margherita Lipari Casa semindipendente Santa Margherita Lipari
310.000
Villa Mulino a Vento Lipari Villa Mulino a Vento Lipari
985.000
Fabbricato diviso in quattro appartamenti Fabbricato diviso in quattro appartamenti
480.000

Notizie e interviste dalla Capitale

dalla nostra Daniela Bruzzone

Le ricette

Pasticciotti alla Compòsta di more by Isabella Libro

Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!

Eolie Islands

Instagram #vulcanoconsult