Lipari- Ancora un fermo di una imbarcazione da pesca nel mare delle Eolie da parte di due pattugliatori della Guardia costiera della 6° squadriglia di Messina. Si tratta di una piccola unità iscritta al compartimento marittimo di Milazzo, sorpresa al largo di Stromboli, oltre le sei miglia, limite indicato nella licenza dell'armatore e con più di 2,5 km di rete ferrettara in mare. La segnalazione, come da prassi, ad opera delle unità aeree ha fatto scattare nella notte i controlli dei mezzi navali. La barca è stata quindi "scortata" nel porto di Sottomonastero per i controlli del caso. " Ma cosa si deve fare per portare il pane a casa ?", ha dichiarato, tra la solidarietà manifestata dai colleghi isolani, l'anziano proprietario dell'imbarcazione, Giuseppe Lo Surdo, 69 anni di Spadafora che, tra l'altro, dopo una notte di sacrifici aveva tirato su soltanto tre alalunghe, il cui valore commerciale non basta a coprire neanche le spese per il gasolio. Considerazioni che a chi deve far rispettare le norme in vigore, ovviamente, interessano poco alla luce del clima da "tolleranza zero" sollevato dall'Unione europea al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Ciò al fine di far rispettare le prescrizioni in vigore sull'impiego delle ferrettare. L'operazione di ieri, se si può definire cosi viste soprattutto le modeste dimensioni della barca fermata per le quali sarebbe bastata anche una piccola motovedetta, segue quella effettuata nelle notte tra giovedì e venerdì scorsi , nel quadrante nord, sempre del mare eoliano. In quell'occasione sono state fatte rientrare a Porto Pignataro cinque imbarcazioni di Lipari. I rispettivi armatori sono stati verbalizzati per sconfinamento e ad uno di essi è stata confiscata anche la rete. L'episodio di ieri ha contribuito ad alimentare la tensione tra gli addetti ai lavori e c'è già chi inizia a sollecitare l'attuazione di clamorose manifestazioni di protesta.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/13/2007
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