Usura a Lipari, la replica del legale

Sul comunicato stampa diffuso dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Messina in merito alla denuncia per usura alla Procura della Repubblica di un commerciante di Lipari riceviamo e pubblichiamo la nota del legale avv. Angelo Pajno. Di seguito il testo: - Con riferimento alla notizia di apertura del Vs. TG odierno delle ore 14,00, afferente una presunta attività di usura che la Guardia di Finanza avrebbe intercettato e stroncato su Lipari mi corre obbligo, quale difensore della persona indagata (e pertanto non ancora imputata), di chiarire alcuni aspetti peculiari della vicenda nei limiti, ovviamente, che il riserbo delle indagini in corso impone. Il comunicato emesso dal Comando Provinciale della G. di F. riguarda, intanto, indagini esperite nel 2007; non si tratta pertanto di notizie di data recente.Le conclusioni cui è pervenuto tale Corpo, all’esito della propria attività, sono state ampiamente confutate dal sottoscritto il quale, nell’ambito delle facoltà previste dall’art. 415 bis c.p.p., ha conferito al Magistrato inquirente ampia documentazione, anche di carattere informatico, dalla quale emerge inconfutabilmente come l’attività della persona coinvolta nelle indagini non abbia nulla a che vedere con il reato ipotizzato. Proprio a seguito di tale attività difensiva il P.M. ha riaperto le indagini acquisendo, sempre per il tramite della G. di F. e su specifica richiesta dello scrivente ai sensi dell’art. 391 bis, comma 10, c.p.p., specifiche informazioni presso alcuni istituti di credito dell’isola dalle quali ha tratto ulteriore conferma e conforto la tesi difensiva. Inoltre, è opportuno chiarire come il comunicato stampa emesso dalla G. di F. sia impreciso nella parte in cui riferisce che l’attività di tale Corpo istituzionale avrebbe evitato il trasferimento, a saldo del modesto importo di circa 24.000,00 euro, di un immobile del valore di circa dieci volte superiore a vantaggio della persona indagata ed in danno della presunta vittima.Tale circostanza deve intendersi destituita di ogni fondamento e facilmente confutabile sotto il profilo documentale, poiché tale presunta vittima non è risultata, almeno nella data in cui sarebbe stata consumata l’attività usuraria, proprietaria di alcun cespite immobiliare.Analogamente deve dirsi con riguardo alle intercettazioni telefoniche acquisite dalle quali, sempre contrariamente a quanto affermato nel comunicato della G. di F., non è emerso alcun elemento di prova a conforto della originaria ipotesi accusatoria.Da ultimo, desidero precisare come, nel caso in esame, risulti coinvolto, quale presunta vittima, un solo soggetto (giammai pertanto una “moltitudine” di persone del cui stato di necessità avrebbe profittato la persona indagata) il quale, e spiace che di ciò non vi sia traccia nel comunicato della G. di F., risulta indagato per il reato di calunnia nei confronti del mio cliente per fatti strettamente connessi alle indagini in corso. Ritengo opportuno che venga dato il giusto rilievo ai chiarimenti che mi sono permesso di inviarVi affinché sia ristabilito lo stato attuale delle indagini e Vi ringrazio per l’ospitalità che vorrete dare alla presente- . Distinti saluti Avv. Angelo Pajno

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/21/2008

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