Guide turistiche bloccate dalla Regione

qds.it Michele Giuliano PALERMO - Un albo che non si rinnova dal 2000 perché non vengono indette le sessioni d’esame. Una legge che per 7 lunghi anni è rimasta praticamente lettera morta. Un decreto di recente emanazione che già è bello è superato in alcune parti. L’assessorato regionale al Turismo continua ad andare a vuoto quando si tratta di toccare lo spinoso problema delle guide turistiche. Tutto questo non fa altro che alimentare dissapori e soprattutto la crescita dell’abusivismo. E quando finalmente l’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, ha deciso di svegliarsi e di dare un cambio di rotta, ecco che puntuale è arrivata una novità giudiziaria che finisce per smentire l’ultimo decreto emanato, quello del 10 agosto del 2011, che “liberalizza” la figura della guida abbattendo il suo limite d’azione che era di carattere provinciale. L’articolo 10 infatti stabilisce che “le guide abilitate ed iscritte all’albo regionale potranno esercitare in modo occasionale e temporaneo la loro professione al di fuori degli ambiti territoriali di iscrizione previa comunicazione all’assessorato regionale al Turismo”. Il tribunale di Palermo però recentemente si è pronunciato con una sentenza di 2° grado. A portare avanti questa battaglia è stata Aeroviaggi Sicilia che ha raccolto le istanze delle guide turistiche siciliane per affermare il diritto della guida turistica siciliana ad espletare la propria attività professionale in tutta la regione siciliana e non soltanto all’interno di alcune province: “Frutto della battaglia civile – dice Aeroviaggi - è la recente sentenza del tribunale di Palermo che sancisce che l’esercizio della professione di guida turistica non può essere limitato ad un ristretto ambito territoriale e condanna l’assessorato regionale al Turismo”. In un sol colpo viene quindi bacchettata per ben due volte la Regione: prima per avere emanato una legge, la numero 8 del 2004, con la quale si stabilivano gli ambiti provinciali entro i quali una guida doveva lavorare (quindi se abilitata a Palermo non poteva esercitare a Catania, per fare un esempio); e ancora per avere emanato recentemente il decreto con il quale invece si imponeva la richiesta di un’autorizzazione alla guida per potere operare fuori dalla propria provincia. Ovviamente quanto enunciato dal tribunale palermitano cancella questo “obbligo” della comunicazione, allineando quindi la Sicilia all’Unione Europea in materia per quel che riguarda la guida “in libertà di professione”, cioè quella guida che dall’estero accompagna la guida in Sicilia e torna nel suo paese. “Certamente questa parte del decreto – dice Saverio Panzica, dirigente del settore Strutture ricettive dell’assessorato regionale al Turismo – è stato superato da questa sentenza del 4 ottobre del Tribunale di Palermo”. E comunque il nuovo decreto dell’assessore Tranchida non fa intravedere immediate soluzioni per quel che riguarda l’abilitazione di nuove guide turistiche: “Oggi è stato pubblicato solo il primo decreto che è indicativo – precisa Panzica – ma ne dovranno essere emanati altri che dovranno prevedere copertura finanziaria per costituire la commissione d’esame per l’abilitazione a diventare guida turistica. Oppure se si vuole diventare accompagnare turistico si dovrà fare un corso professionale ed anche in questo caso serviranno fondi per individuare chi dovrà formare queste figure”. Ad oggi nell'Isola sono iscritte all'albo regionale 1.229 guide turistiche e si tratta di coloro i quali hanno preso il cosiddetto patentino prima dell'entrata in vigore della legge 8 del 2004. L'ultima "infornata" di guide abilitate risale ad oltre un decennio fa ('99-2000) quando, in base al Regio decreto 448 del 1937, si è fatto l'ultimo concorso. Tutto ciò sta scatenando un problema di guide turistiche abusive: “Con un tale vuoto politico – commenta Giuseppe Cassarà, presidente nazionale onorario della Fiavet, la federazione di imprese, viaggi e turismo – riteniamo fondamentale individuare percorsi possibili verso il ripristino della legalità e contro l’abusivismo insieme ad una ridefinizione di ruoli e funzioni”.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/1/2011

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