L'attesa di una nascita

Riceviamo da Saverio Merlino e pubblichiamo: Mia nipote Eleonora venerdì prossimo diventerà mamma di una bimba. Un altro felice evento per la nostra famiglia. Il parto, per le note vicende, avverrà a Messina e non a Lipari come tutti auspicavamo. Da Messina, Eleonora, dove si trova già da 3 giorni, mi ha inviato alcune sue riflessioni che, sicuramente appartengono anche a tutte quelle mamme che, come lei, sono state costrette a lasciare la propra casa, la propria terra i i propri affetti. Da molto tempo ormai parliamo del problema del Centro Nascite dell'Ospedale di Lipari (ieri sera la Commissione speciale alla sanità di cui faccio parte, finalmente, ha assunto alcune decisioni che il presidente Biviano comunicherà quando lo vorrà) e la mia amarezza su questo fatto è grande. Amarezza perchè tutto quello sin qui fatto non ha portato a niente...anzi... Sembra di parlare al vento, di combattere contro un muro di gomma e con persone insensibili ai sentimenti della gente. Le parole di Eleonora, cui voglio tanto bene, mi fanno sentire triste, tanto triste e allo stesso tempo una persona inutile che, nonostante tutto e tutti, non è stata capace di fare comprendere, a chi doveva capire, le preoccupazioni e i disagi di tante famiglie eoliane. Sordi sono stati i più e in modo particolari i politici (tutti) che non hanno saputo, neanche in questa circostanza, difendere i nostri diritti costituzionali, diritti di comuni cittadini italiani. Queste le riflessioni di Eleonora (che condivido totalmente): "L’ATTESA DI UNA NASCITA" Per ogni donna di questo mondo la gravidanza rappresenta un evento meraviglioso che segna la vita di ciascuna di essa. Un percorso ricco di emozioni, di ansie e paure. In particolare vi è comune accordo sul fatto che l’ultimo periodo di gestazione sia caratterizzato da una sorta di ansia pre-parto, uno stato di paura in cui la donna è sommersa da mille dubbi e da mille paure: sarò una brava madre, la mia bambina sarà sana, sarò capace , ecc… Eppure Noi Eoliane “godiamo” di qualche caratteristica in più: viviamo quest’ultimo periodo in uno stato di disagio che non trova qualificazione. Ma non mi riferisco al disagio economico ma al suo aspetto più profondo e nascosto , quello morale, quello che ogni Donna non dovrebbe vivere. Attendiamo il grande evento lontano dalla nostra terra, dai nostri affetti più cari, dalla nostra casa, dalle Nostre cose e nonostante si tenti di trovare il migliore alloggio, nulla può colmare tale mancanza. Quel tanto discusso diritto alla salute sancito dalla nostra carta Costituzionale all’art 32, resta nelle nostre isole lettera morta. Mi auguro in futuro che tale disagio economico e morale venga soppresso. Ma soprattutto che le future gravide compaesane possano vivere quest’ultima tappa circondate dal calore dei familiari, dal calore della propria terra e soprattutto la possibilità ai nascituri di potersi ritenere orgogliosi di essere Eoliani.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/26/2012

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