Gazzetta del Sud
Leonardo Orlando
Barcellona- Condanne e patteggiamenti per i tre imputati principali, tutti componenti della banda di palermitani in trasferta alle Eolie che nella prima mattinata del 13 luglio dello scorso anno, armati di una pistola e di un martello, hanno rapinato la filiale dell'Antonveneta di Lipari e subito dopo sono stati smascherati e arrestati dal Gico della Guardia di finanza. I tre ancora rinchiusi nel carcere dell'Ucciardone hanno ottenuto dal gip Anna Adamo di essere processati con riti alternativi, dal patteggiamento all'abbreviato. Nel procedimento che ha giudicato complessivamente tutti i sette imputati è stato rinviato a giudizio, con l'accusa di concorso in rapina, il cassiere della stessa banca, Giacomo Sparaco, 30 anni originario di Corleone. Il bancario che nel frattempo è stato reintegrato nel posto di lavoro, secondo l'accusa avrebbe avuto il ruolo di complice e basista della banda.Quest'ultimo, arrestato per due volte e in entrambi i casi scarcerato e in ultimo con ordinanza del Tdr, è stato giudicato con il rito ordinario e dopo l'ordinanza di rinvio a giudizio emessa ieri dallo stesso giudice dovrà comparire in tribunale nel processo che inizierà il prossimo 22 ottobre. I tre imputati principali, accusati di aver compiuto materialmente la rapina, hanno invece avuto nei giudizi con riti alternativi inflitte rispettivamente le seguenti pene: Giovanni Battista Lo Nigro, 30 anni che durante il colpo faceva il palo, il cui telefono era intercettato a sua insaputa dalla Dda di Palermo i cui investigatori hanno monitorato passo dopo passo il suo soggiorno alle Eolie, ha ottenuto il patteggiamento di 4 anni e 8 mesi di reclusione e il pagamento di una multa di 1.400 euro; Francesco Paolo Rubino 31 anni che nell'azione impugnava la pistola, ritenuto la mente della banda, ha patteggiato 4 anni e 2 mesi di reclusione e una multa di 1.200 euro; a entrambi è stato riconosciuto il vincolo della continuazione e con la sentenza è stata dichiarata l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni ciascuno. Diversa la posizione di Sergio Giannone esperto in rapine armato di martello, il quale ha invece scelto di essere processato col rito abbreviato al termine del quale è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.600 euro. Per Giannone è stata inoltre dichiarata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Oltre ai tre rapinatori che sono stati condannati con i riti alternativi e al bancario rinviato a giudizio, altre tre persone - parenti dei tre rapinatori - accusati di favoreggiamento personale, sono state rinviate a giudizio sempre per l'udienza del prossimo 22 ottobre. Si tratta di due donne, Ignazia Farina 45 anni e Silvana Giannone di 30 anni e un di terzo imputato, Benito Giannone 24 anni, tutti di Palermo. I tre accusati di favoreggiamento – come si ricorderà – erano in vacanza a Lipari assieme ai tre congiunti che hanno compiuto l'assalto alla banca di Sottomonastero. Secondo gli inquirenti le due donne e il terzo giovane che alloggiavano assieme ai tre rapinatori in un appartamento del "Residence Tre Palme" di Lipari, erano a conoscenza della rapina. L'accusa invece per i tre entrati in azione e per il bancario, è di rapina aggravata in concorso. Per due dei rapinatori, inoltre, sono scattate ulteriori accuse di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, una pistola non ritrovata. A coordinare le indagini e a chiedere condanne e rinvio a giudizio dei sette indagati è stato il sostituto della Procura della Repubblica di Barcellona Michele Martorelli. La banca Antonveneta che aveva presentato la richiesta di costituzione di parte civile è stata invece esclusa per le eccezioni avanzate dal collegio di difesa composito dagli avv. Marianna Viola, Paolo Seminara e Calogero Vella, tutti del foro di Palermo e Massimo Marchese di Messina.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/10/2008
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