Gazzetta del Sud
Francesco Santoro
Trapani
Benedetto XVI ha sollevato dal suo incarico il vescovo di Trapani, monsignor Francesco Miccichè, che alcuni mesi fa era stato oggetto di un'inchiesta per ragioni finanziarie. A Trapani andrà come amministratore apostolico l'ex arcivescovo di Pisa, monsignor Alessandro Plotti.
E in una lettera indirizzata alla diocesi il vescovo scrive: «In un momento in cui finalmente la verità era venuta a galla con la conferma del mio retto agire in Vaticano, mi viene comunicato che la Santa Sede ha proceduto alla mia rimozione. Nella lettera inviatami dal Nunzio Apostolico in Italia, però, non si fa menzione delle motivazioni. È un provvedimento estremo che non condivido e non comprendo ma al quale, per la mia fedeltà al Papa e alla Chiesa, mi rimetto e che vi chiedo di accettare in spirito di obbedienza». Mons. Miccichè parla di «complotto che ha trovato sponde anche in più alti livelli della Chiesa dove il verdetto era stato scritto prima di qualsiasi effettiva verifica».
Lo scorso giugno, il Papa aveva inviato a Trapani mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e ex sottosegretario della Cei, in qualità di "visitatore apostolico", con potere ispettivo, presso la Curia guidata da mons. Miccichè. Il provvedimento era legato a un'inchiesta della Procura di Trapani sulla gestione di due Fondazioni gestite dalla Curia trapanese, come pure a dissidi tra Miccichè e alcuni prelati della diocesi.
«Le mie funzioni - aveva spiegato Mogavero - saranno di tipo istruttorio. Dovrò fare luce su una serie di fatti poco chiari nella diocesi trapanese segnalatimi dal Vaticano e riferirne quindi alla Santa Sede».
Da parte sua nel giugno scorso mons. Miccichè, aveva detto di rimettere «nelle mani della saggezza della Chiesa la necessità di fare chiarezza e ridare serenità alla chiesa trapanese in questi mesi ferita da illazioni ma anche da fatti oggettivamente gravi che tutti auspichiamo vengano definitivamente chiariti».
L'indagine della Procura, che avrebbe innescato il procedimento, riguarda un presunto ammanco di oltre un milione di euro nella gestione di fondazioni della Curia trapanese. In particolare la sezione di Pg della guardia di finanza presso la Procura sta indagando sulla fusione, per incorporazione della fondazione "Campanile" con la "Auxilium", avvenuta il 27 dicembre 2007. Il vescovo Miccichè, presidente della "Campanile", chiedeva lo scioglimento della Fondazione e, come presidente della "Auxilium", ne accettava la richiesta. A distanza di sole 24 ore, il prefetto dell'epoca, Giovanni Finazzo, firmò il decreto prefettizio, autorizzando la procedura. Nel luglio del 2009 Miccichè chiamò a guidare la "Auxilium" - come procuratore - suo cognato Teodoro Canepa, marito della sorella del presule. Per assolvere a questo ruolo, il cognato del vescovo, percepisce compensi superiori ai centomila euro l'anno.
Dietro l'atto ispettivo promosso dalla Santa Sede vi erano probabilmente, scrisse la stampa locale, anche motivazioni legate alla gestione pastorale della diocesi: profondi dissapori tra il vescovo e alcuni sacerdoti come padre Ninni Treppiedi, costretto a dimettersi da arciprete di Alcamo ad appena un anno di distanza dalla nomina. Dimissioni subito accolte da Miccichè. L'attenzione sarebbe puntata anche sulla promozione di un sacerdote, sospettato di aver celebrato clandestinamente, negli anni Novanta, i funerali di un boss mafioso morto, durante la latitanza, in un conflitto a fuoco con la polizia.
Mons. Plotti, in pensione da 4 anni, compirà 80 anni il prossimo 8 agosto. È stato a lungo vice presidente della Cei e arcivescovo di Pisa, dopo aver guidato la parrocchia romana di Santa Lucia al Trionfale e poi essere stato vescovo
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/20/2012
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