Palermo, 28 giu. (SICILIAE) - Trenta milioni di euro per avviare anche in Sicilia un piano di edilizia sociale. A questi se ne aggiungeranno circa 20 della Cassa Depositi e Prestiti. Attraverso l'acquisizione del valore degli immobili e l'effetto moltiplicatore che l'iniziativa avra' sul tessuto economico regionale, saranno disponibili complessivamente di circa 80 milioni che, opportunamente investiti, potranno produrre fino a circa 800 unita' immobiliari.
Questo, quanto emerso dalla conferenza stampa di oggi cui hanno preso parte l'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, quello per le Infrastrutture e la Mobilita', Andrea Vecchio, e quello per il Territorio e l'Ambiente, Alessandro Arico', "Con la legge n.1/2012, elaborata insieme al collega Piercarmelo Russo, - ha detto l'assessore Armao - la Regione si e' dotata di nuovi strumenti per rispondere alle sempre piu' pressanti esigenze abitative di famiglie e giovani coppie. Si tratta del superamento del tradizionale approccio dell'edilizia residenziale pubblica, attraverso un intervento, anche complesso, caratterizzato da un mix sociale di funzioni e di offerta abitativa pubblica/privata, attraverso un approccio strategico e integrato. In Italia 4,6 milioni di famiglie sono in affitto e altre 3,1 milioni abitano in case non di loro proprieta'. Crescono vertiginosamente gli sfratti. L'offerta di alloggi in locazione da persone giuridiche e' limitata e costituita in gran parte da alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp)".
Con la riforma si vara anche in Sicilia l'Edilizia Sociale, oltre all'edilizia sovvenzionata e la cooperazione a proprieta' indivisa, si estende anche all'edilizia convenzionata e agevolata orientata alla vendita, anche se in parte minoritaria, e si apre contemporaneamente a nuovi modelli di partenariato pubblico-privato.
"Il governo regionale - ha spiegato Armao - intende realizzare iniziative fattibili attraverso il ricorso ai fondi immobiliari e alle risorse del sistema integrato di fondi introdotto nel panorama nazionale dalla legge 133/2008 e dal DPCM 16 luglio 2009 (Piano Nazionale di Edilizia Abitativa), art. 1 comma 1 lett. a).
Si potranno cosi' costruire case a costi accessibili, con risorse in gran parte private e modalita' attuative privatistiche incrementando l'offerta di alloggi sociali in locazione ai canoni concordati per almeno 8 anni (ma anche fino a 25 anni) e in vendita a prezzi convenzionati, tenendo presente il vincolo di sostenibilita' sul piano economico"."Diventa fondamentale - ha spiegato l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita', Andrea Vecchio - individuare zone a basso costo in cui edificare, in modo da coniugare rivitalizzazione urbanistica, con la modifica dell'ambiente sociale, ed economicita'. I meccanismi di premialita' previsti, e che sono relativi alla volumetria, possono d'altronde incentivare questo tipo di scelte, a cominciare dai centri storici e, piu' in generale, dalle aree maggiormente degradate".
"Il mio predecessore, l'assessore Pier Carmelo Russo - ha voluto sottolineare Vecchio - ci ha consegnato il regolamento pressoche' completo e oggi, dopo l'ultimo passaggio in giunta, possiamo dire che il social housing in Sicilia e', di fatto, una realta'.
Contiamo di definire in un paio di settimane il bando: poi dipendera' dai Comuni, che dovranno interloquire con i privati, accelerare i tempi per potere, cosi', accedere al fondo di rotazione e cominciare a realizzare i primi alloggi ai quali potranno aspirare famiglie che abbiano comunque un reddito, in modo da potere onorare il mutuo agevolato che sottoscriveranno".
"Di sicuro - conclude l'assessore - non appena riceveremo i progetti li esiteremo velocemente. E' questa, infatti, l'idea che, sin dal primo momento, ho voluto trasmettere ai miei uffici: le scrivanie devono rimanere sgombre e, per riuscirci, le pratiche devono essere lavorate in pochissimo tempo". "Ci sono molte famiglie, soprattutto giovani coppie,in Sicilia con un reddito superiore a quelli fissati per potere accedere all'edilizia sociale, ma comunque insufficiente per acquistare con le loro risorse una abitazione o affittarla a prezzi di mercato. Si pensi alle famiglie appena costituite, a quelle monoreddito, agli studenti fuori sede, ai soggetti con bisogni abitativi temporanei, a quelle che comunque hanno un reddito certo: molte tra queste, se adeguatamente sostenute economicamente, potrebbero raggiungere questo obiettivo. La legge regionale n.1 del gennaio di quest'anno, intende venire incontro a queste esigenze e oggi siamo in grado di indicare un percorso certo, che consenta loro di divenire proprietari di abitazione".
Cosi' ha detto l'assessore per il Territorio e l'Ambiente, Alessandro Arico'.
"Saranno privilegiati - ha proseguito - i progetti con un elevato grado di cantierabilita', che intervengono in zone in stato di degrado sociale e si integrano con le politiche pubbliche locali e con i programmi comunali per edilizia sociale, nonche' con i piani di valorizzazione del patrimonio pubblico. I Comuni possono incentivare la localizzazione degli interventi di edilizia sociale, mediante: la sostituzione edilizia di manufatti, l'inserimento di edifici con destinazioni connesse e complementari alla residenza, l'inserimento, accanto alle funzioni abitative, di funzioni di servizio alla persona. Abbiamo ritenuto anche di privilegiare le zone che hanno subito eventi alluvionali come quelle del messinese".
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/28/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!