Saranno eliminate 87 guardie mediche

Saranno eliminate 87 guardie mediche Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Disco verde del ministero della Salute al piano di rientro del deficit sanitario della Regione, più che rielaborato, rivoluzionato dall'assessore alla Sanità Massimo Russo, rispetto a quello del suo predecessore Roberto Lagalla, bocciato dal governo Prodi. I tagli ci saranno e comporteranno, complessivamente, un risparmio di 800 milioni di euro. Entro la prima settimana di luglio saranno chiuse 43 guardie mediche, situate per lo più nei grandi centri, serviti anche da presidi sanitari ospedalieri e quindi senza gravi ripercussioni in termini di assistenza di prossimità. Altre 22 saranno chiuse, sempre seguendo la stessa logica, entro gli inizi del 2009 e, a seguire, altre 22 nel prossimo anno. Per cui, complessivamente saranno eliminate 87 presìdi ritenuti superflui perché vicini a ospedali o cliniche o comunque centri attrezzati per eventuali emergenze, del tutto ininfluenti dunque.La vera rivoluzione, però, riguarda i 2.678 posti letto ospedalieri, 2.138 dei quali negli ospedali pubblici e 435 nelle cliniche private, in eccesso secondo gli standard europei. Mancano, invece, i posti letto per le lunghe degenze e per la riabilitazione, per cui i posti letto in esubero non saranno eliminati, ma riconvertiti per venire incontro alle esigenze degli assistiti. Il diverso taglio d'impostazione per la soluzione del problema è stato determinato, come ha spiegato il capo dipartimento dell'Assessorato Luigi Castellucci, "da un'attenta analisi dei bisogni sanitari, attorno ai quali riammodernare il sistema in funzione dell'efficienza e dell'appropriatezza delle prestazioni".Nei giorni scorsi, o meglio, a partire da quando al neo presidente della Regione Raffaele Lombardo è stato notificato dal governo Prodi che il piano di rientro proposto dal governo Cuffaro era insufficiente e che si sarebbe dovuto intervenire con maggiore determinazione, è stata rivista la rete ospedaliera, tenendo conto "dei cosiddetti ricoveri inappropriati, quelli che si possono effettuare in altre strutture, come le residenze sanitarie assistite, ma anche di altri fattori come la mobilità verso altre regioni e le patologie emergenti".Con le modifiche apportate, a giudizio dell'assessore Russo, si avrà una sanità più vicina alle esigenze dei cittadini. "Per la prima volta - ha detto - si avrà un sistema sanitario più rispondente alle esigenze dei cittadini per appropriatezza delle prestazioni e riqualificazione della spesa, nel rispetto del dettato costituzionale per la tutela della salute pubblica". Dovrebbe ridursi, di 15 - 20 milioni l'anno anche la spesa per le analisi nelle case di cura e degli specialisti convenzionati.Nell'arco dei prossimi se mesi, quindi, si interverrà sul servizio del "118", (criticato dallo stesso presidente del Senato in un suo intervento a un convegno di medicina a Palermo), fino al suo completo riordino. Intanto, saranno operativi, a partire dal primo luglio, i tagli in materia di spesa farmaceutica. L'assessore Russo, infatti, ha emanato una direttiva che consente ai cittadini affetti da particolari patologie croniche di ritirare i farmaci presso le farmacie degli ospedali e delle Ausl di residenza. Con questa iniziativa risparmierà il servizio sanitario pubblico (al quale tali categorie di farmaci sono vendute con uno sconto medio del 40% sul prezzo al pubblico) e risparmieranno gli ammalati, che, oltretutto, non dovranno più fare il giro degli uffici per effettuare prima il controllo e il rinnovo del piano terapeutico presso le strutture pubbliche. Non dovranno recarsi più presso gli uffici del servizio di Medicina di base per la cosiddetta validazione del piano terapeutico e non dovranno, quindi, tornare dal medico di base per la prescrizione per poi recarsi presso le farmacie per ritirare i farmaci, pagando magari un costoso ticket, qualora non siano esenti. Il sistema in vigore in precedenza e ora modificato comportava un aggio sul prezzo al pubblico dei farmaci in favore delle farmacie e dei grossisti, a carico del sistema sanitario regionale. Con questa direttiva assessoriale la sanità pubblica siciliana dovrebbe risparmiare oltre 12 milioni di euro nell'anno in corso e oltre 16 milioni nel 2009. "Si tratta di un provvedimento importante - ha commentato Russo - che punta a ridurre i costi, garantendo la qualità dell'assistenza. Contiamo sulla responsabilità di chi opera nel settore e invitiamo, pertanto, i cittadini che dovessero riscontrare ritardi o anomalie a rivolgersi tempestivamente a questo assessorato".Primi passi di una pagina nuova dunque anche nei rapporti cittadino-Assessorato? Si vedrà.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/21/2008

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