Lipari - Il vecchio ospedale cade a pezzi e, quel che è peggio, oltre ,ovviamente, all’indecenza in cui versa, mettendo in pericolo l’ incolumità di turisti e residenti che affollano il centralissimo corso Vittorio Emanuele di un sito Patrimonio dell’Umanità. Dal palazzo settecentesco, di proprietà dell’Asp 5 , situato nel cuore di Lipari, infatti, sono crollati alcune sere fa altri pezzi del cornicione di una facciata che è più di un pugno nell’occhio: una bruttura e un danno inconcepibile per l’immagine della via principale dell’isola. Il successivo intervento dei Vigili del fuoco ha consentito nuovamente, a distanza di qualche anno, di mettere in sicurezza quel che ne rimane, semplicemente abbattendo il resto della parte pericolante. L’area è stata delimitata con transenne e nastro ma, il tutto, continua ad essere nel suo complesso “un disgustoso spettacolo” come già scriveva qualche anno fa in “Strade che vai memorie che trovi” il prof. Giuseppe Iacolino. Il palazzo, di tre piani, già oggetto di garanzie bancarie da parte della Regione e che all’interno presenta una bella scala e ampie stanze, specie ora che il Comune è tornato nella scomoda, quanto prestigiosa, posizione di piazza Mazzini, se recuperato potrebbe servire a rendere più vicino l’ente alla gente. In particolare, alcuni suoi uffici, come ad esempio il protocollo per il quale gli anziani lamentano evidenti difficoltà per raggiungere la “Civita” o ad esempio per spostarvi la biblioteca per la quale si paga un oneroso fitto mensile. In dieci anni di amministrazione Bruno, sul problema, più volte sollevato, c’è chi ha fatto orecchie da mercante a tal punto che l’ex Sindaco arrivò a scrivere all’Asp, provocatoriamente, “ o provvedete o lo demoliamo”. Ora, dopo tanti anni persi, anche ad assistere allo spreco di fondi europei che potevano senz’altro tornare utili alla causa (nel 2002 fu anche pubblicato un bando specifico per gli enti pubblici proprietari di immobili nei centri storici) invece di richiamare o rincorrere solo l’azienda sanitaria provinciale, occorre intervenire. Dall’Asp, da quanto se ne sa, non attendono altro che una proposta dal Comune. Soldi , è chiaro, non ce ne sono ma progettare (sapendolo fare per sperare nelle poche opportunità di finanziamento rimaste ) è sempre possibile.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/3/2012
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