“La scuola è per tutti”, recita l’articolo della Costituzione Italiana, ma per gli abitanti delle Isole Eolie, rimane una pura e semplice utopia. Di anno in anno si sono succedute numerose proteste da parte dei genitori, che con la riapertura della scuola, si ritrovano a fronteggiare non pochi e differenti disagi; proteste, accompagnate da valide proposte dai consigli dei genitori, che hanno riscontrato uno scarsissimo successo. Gli organi competenti non hanno saputo spendersi abbastanza per questa situazione così delicata e cara, non solo ai genitori dei ragazzi ma anche a chi crede che l’istruzione sia un diritto di tutti e un trampolino di lancio per la formazione futura di un bagaglio culturale che ogni individuo ha il desiderio di crearsi. Un sistema chiuso, arretrato, statico, che se non verrà seriamente modificato, non riuscirà mai a svilupparsi e a evitare situazioni che si perpetuano di anno in anno. In questo periodo, infatti, molte donne delle Isole sono costrette a trasferirsi a Lipari o ai centri più vicini della Sicilia, come Milazzo, per far frequentare ai loro ragazzi la Scuola Superiore, mentre gli uomini rimangono nell’isola originaria a svolgere il proprio lavoro. Famiglie così divise per buona parte dell'anno e solo chi ha la volontà e le possibilità economiche, potrà continuare a istruirsi; agli altri potrà rimanere la decisione di rimanere nella loro terra dedicandosi alle attività lavorative, peculiari del luogo. È anche indubbio sottolineare che questi ragazzi arrivano da una scuola elementare e media, che presenta svariate lacune, e questo è di sicuro determinante per la loro scelta.
La scuola primaria, nonostante il tentativo di ottimizzarla con il sistema delle pluriclassi, rimane povera per contenuto e organizzazione. In inverno, nei periodi di maltempo le insegnanti, provenienti dalla Sicilia, che non hanno l’obbligo di trasferirsi nell’Isola dove insegnano, non si presenteranno e i bambini non andranno a scuola, o se va meglio, si dedicheranno ad attività ricreative, come la visione di un film, o laboratori. Nonostante la scuola fosse stata munita di computer e lavagne interattive per le videoconferenze, queste vengono talvolta utilizzate solo come proiettori. Dei passi in avanti, graduali a dir poco, che non hanno significato una vera e propria evoluzione, negando agli isolani un diritto a cui nessuno dovrebbe inequivocabilmente rinunciare.
di Roberta Iannì
Data notizia: 10/7/2014
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