Conosciuto da tutti a Pollara, Roberto è tragicamente scomparso in seguito ad un incidente lasciando senza parole l’intera comunità di Salina. Che tipo era suo figlio in famiglia e non solo?
Roberto era un ragazzo straordinario, affettuoso e dolcissimo, sempre disponibile con chiunque; diceva sempre: “Sono stanchissimo, mi sto ammazzando di lavoro ma io ci sono”. Un punto di riferimento, amico di tutti. All’interno della sua azienda era “il capo” pignolo, preciso, attento alle esigenze dei clienti. Amava accogliere personalmente ogni singola persona che veniva in azienda per portarla tra i campi e vedere “i suoi bimbi”(così amava chiamare le sue piantine). Ecco perché venne subito soprannominato “Il Capperaio Magico”.
Nonostante la giovane età, suo figlio aveva portato avanti il sogno di guidare l’azienda di famiglia. Qual’ era l’obiettivo principale di Roberti nel condurre questa azienda?
Negli ultimi anni Roberto, dopo essere stato con il nonno all’interno dell’azienda, aveva più volte espresso il desiderio di rilevare l’attività. Il suo obiettivo era quello di apportare un’innovazione totale all’interno dell’azienda, rinnovando tutto, dai locali ai macchinari, dai vasi di vetro alle etichette. La sua carta vincente è stata l’intelligenza e il coraggio di contrapporre l’innovazione alla tradizione, mantenendo nel rinnovamento quelle che erano le ricette tradizionali della nostra isola. Tutte le preparazioni venivano seguite personalmente da Lui perché un’altra della passioni di Roberto era proprio la cucina.
di Carmen Peluso
Data notizia: 6/24/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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