E’ uscito “ Notte a Stromboli” , primo romanzo di Antonio Prestifilippo, giornalista della Gazzetta del Sud . Dopo quattro racconti l’autore stavolta si cimenta , come scritto da Francesca Barbalace e Bruno Gemelli per ““Il Quotidiano di Calabria” (nella foto la recensione di cui pubblichiamo un'ampia parte) in un viaggio della memoria, forse autobiografico, sicuramente il lavoro della maturità.
Protagonista del libro di Prestifilippo, Sandro Sarti, un giornalista di origine siciliana, cinquantenne in crisi, insoddisfatto della sua esistenza, assalito dalla monotonia, dalla noia e da un senso crescente di inadeguatezza nei confronti della vita, che lo ha condotto ad allontanare tutti da sé, anche la sua donna, e a rinchiudersi sempre più nella sua interiorità, accontentandosi di sopravvivere, di vivere in maniera passiva, indifferente ai sentimenti degli altri, ma anche alle sollecitazioni del suo corpo. Sarti sente sempre più forte il bisogno di mettersi in gioco, di rivoluzionare la
sua vita, di cambiare città e forse anche lavoro; sogna uno stato di libertà assoluta dalle responsabilità, dalle convenzioni
sociali più ipocrite, una fuga senza prospettive concrete che gli permetta di lasciarsi alle spalle la routine quotidiana e
un mondo che ritiene alla deriva, per trovare un riparo, un luogo tranquillo dove ritrovarsi, cercare il bandolo smarrito
della vita e costruirsi una possibilità per il futuro.
Nell’isola di Stromboli, «zolla di terra inquieta e magnetica», mondo al di fuori dal mondo, e a Ginostra, paesino solitario sulle pendici del vulcano, tappe fondamentali del viaggio di Sandro, lo schermo tra l’uomo e l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco è ancora più sottile: la maestosa natura dell’isola, il cielo, il vento sembrano partecipare degli stati d’animo di Sandro, con i loro colori ne sembrano riprodurre gioie e malinconie; il potente vulcano incombe su tutto ed è proprio «Iddu», con la sua voce profonda e misteriosa, l’unico a risvegliare Sandro dal suo torpore esistenziale, dalle allucinazioni che, sotto l’alterazione dell’alcol, la sua immaginazione ipertrofica si rivela in grado di produrre.
La scossa emozionale prodotta dall’energia del vulcano è più forte di qualsiasi parola umana, lo folgora, mettendolo nella
giusta disposizione a elaborare e portare a termine un progetto concreto che lo faccia aprire alla vita, al mondo degli altri,
all’amore.La natura è un elemento fondamentale in questo romanzo di Prestifilippo, lo dimostrano le ispirate e vivide descrizioni, punteggiate di metafore e similitudini mai scontate, di sinestesie dal sapore rimbaudiano, che arricchiscono con una pennellata lirica le pagine del romanzo, compensando ampiamente i dialoghi talvolta un po’ forzati. Con le sue descrizioni della campagna meridionale, delle montagne calabresi, del profilo delle isole Eolie sull’orizzonte del mar Tirreno, Prestifilippo offre a coloro che non sono mai stati in quei luoghi un modo per conoscerli e a coloro
che li hanno tutti i giorni sotto gli occhi, un’occasione per osservarli da una nuova prospettiva. La lettura di «Notte a
Stromboli» ci rivela inoltre l’ambizione del suo autore a non costringere le sue pagine in una dimensione unicamente intimista e riflessiva: nel tessuto della narrazione sono sapientemente inseriti attenti riferimenti all’attualità, alla drammatica situazione sociale, politica, lavorativa, culturale dell’Italia contemporanea, che, lungi dall’appesantire il romanzo, aprono al suo interno piani differenti, facendone un testo di più ampio respiro. L’esperienza accumulata in anni di studi permette a Prestifilippo di offrire al lettore densi e istruttivi riferimenti alla malavita calabrese e nella tragica morte di un magistrato antimafia in un attentato, qui descritta dall’autore, non possiamo non leggere un omaggio al giudice Antonio Scopelliti (su cui Prestifilippo ha scritto «Morte di un giudice solo. Il delitto Scopelliti»), ucciso dalla ‘ndrangheta
proprio in un giorno di inizio agosto di ventuno anni fa. Interessanti, inoltre, soprattutto per i non addetti ai lavori, i
paragrafi dedicati alla vita all’interno della redazione di un quotidiano e quelli riservati alla crisi dell’editoria e della
stampa, che Prestifilippo, giornalista di grande esperienza, sa descriverci con precisione. Tuttavia, a nostro parere, il fascino di «Notte a Stromboli» si colloca invece proprio nell’esplorazione della storia e dell’anima di Sandro Sarti, un uomo, un’io definito, nel quale, però, ognuno di noi può riconoscere qualcosa di sé. Prestifilippo scava sempre più in profondità in quest’anima, arriva lì dove il magma ribolle perché è solo in quel luogo che il segreto della vita, non solo di Sarti, ma di tutti noi, può essere scoperto e svelato. Non abbiate paura di scottarvi.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/24/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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