Fiamminghi e altri maestri

Numerosi dipinti ma anche sculture lignee e oggetti di arredo liturgici, realizzati da artisti stranieri e provenienti da ogni parte d'Italia. Sono i tesori custoditi nelle chiese del Fondo Edifici di Culto (Fec), finemente raccolti nella mostra "Fiamminghi e altri maestri", ospitata fino al 10 settembre nella sede della fondazione Memmo a Palazzo Ruspoli in Roma. La rassegna indaga sulla presenza, nel corso dei secoli, di numerosi artisti stranieri in Italia, alcuni dei quali giunsero nella "Penisola" in cerca di committenze o per conoscere da vicino l'arte classica e rinascimentale. La mostra si inserisce anche nell'ambito delle iniziative dell'Anno Europeo del Dialogo Interculturale. A Palazzo Ruspoli sono presenti opere di artisti spagnoli, fiamminghi francesi, giapponesi che hanno lavorato in Italia e hanno lasciato un'impronta molto forte nel nostro paese. Sculture e dipinti provenienti da Roma e dalle province di Trapani, Bologna, Sassari, Rieti, Napoli, Palermo, Ferrara, Perugia, Cagliari, Agrigento e Cosenza sono presentati in un percorso organizzato secondo l'ambito geografico natale degli artisti. Il "Miracolo di S. Benedetto" del francese Pierre Subleyras, tre opere attribuite al celebre Gerrit van Honthorst (Gherardo delle Notti) e alla sua bottega, due tele di pittori austriaci, il ritratto di padre Matteo Ricci di un artista cinese, lo splendido polittico del fiammingo Luna Master, della chiesa napoletana di S. Maria di Piedigrotta, sono solo alcuni esempi delle opere in mostra. Una sala di Palazzo Ruspoli è riservata all'esposizione di alcuni cofanetti in avorio di manifattura siculo-araba e bizantina, provenienti dal Tesoro della Cappella Palatina di Palermo; uno di questi piccoli scrigni custodisce a sua volta un tesoro archeologico: un sigillo mesopotamico del terzo millennio a.C. rinvenuto in prossimità dei luoghi riportati sulle Sacre Scritture e per questo considerato una vera e propria reliquia. Attraverso questa progetto espositivo è stato possibile intervenire con opportuni restauri su alcune delle opere esposte, una funzione che, assieme alla conservazione e alla valorizzazione del Patrimonio che amministra, rientra tra i principali impegni del Fondo Edifici di Culto. Fino al 10 settembre.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 7/10/2008

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