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Le beatitudini vanno rispolverate, rilette, vissute.
- ("Beati i poveri in spirito") Beata la comunità evangelica che si fa povera per lo Spirito, ("perché di essi è il regno dei cieli") perché grazie al suo stile di vita sobrio e alla cura che ha per il benessere degli altri, nella società scompaiono i bisognosi e tutti sperimentano l'amorevole premura di Dio Padre.
- ("Beati gli afflitti") Beati gli oppressi dalla violenza strutturale, schiacciati dall'ingiustizia sociale, economica, politica e religiosa, ("perché saranno saziati") perché - ad opera della comunità evangelica dei poveri per lo spirito - vedranno eliminata alla radice la causa della loro sofferenza.
- ("Beati i miti") Beati i deboli che sono stati espropriati di tutto, ("perché erediteranno la terra") perché la comunità evangelica restituirà loro piena dignità umana.
- ("Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia") Beati quelli che considerano questione vitale la restituzione della dignità all'uomo e la liberazione dall'oppressione, ("perché saranno saziati").
- ("Beati i misericordiosi") Beati quelli che operano abitualmente ed attivamente per aiutare gli altri, ("perché troveranno misericordia") perché troveranno aiuto da Dio e dalla comunità.
- ("Beati i puri di cuore") Beati coloro che hanno la coscienza limpida, che sono trasparenti con gli altri, ("perché vedranno Dio") perché faranno quotidianamente una profonda esperienza di Dio come Padre premuroso.
- ("Beati gli operatori di pace") Beati i pacificatori che lavorano per costruire e difendere la piena libertà e la felicità degli uomini, ("perché saranno chiamati figli di Dio") perché sono collaboratori di Dio alla sua opera creatrice.
-("Beati i perseguitati per causa della giustizia") Beati quelli che sono fedeli alla comunità dinamica animata dallo Spirito delle beatitudini e per questo motivo vanno incontro alla persecuzione, in nome di Dio, delle rigide istituzioni religiose refrattarie all'azione dello Spirito, ("perché di essi è il regno dei cieli") perché Dio è dalla loro parte.
Con mons. Tonino Bello rivolgiamo ad ognuno un appello ad intervenire nelle proprie realtà cittadine e comunità cristiane per riformare i contenuti della festa, perché si possa eliminare "lo spreco delle feste che si fanno in nome dei santi o col pretesto di onorare il santo. Vi prego siamo più uomini e donne di fede. Il resto ci viene dato da Dio. La mia non vuole essere una polemica ma una riflessione...
Don Benedetto
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/22/2013
dalla nostra Daniela Bruzzone
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