Roma rende omaggio a Vittorio De Sica, con la prima rassegna realizzata per ricordare il celebre regista di Ladri di biciclette, Sciuscià, La Ciociara e molti altri. Sul set (Museo dell’Ara Pacis) c’è anche la bicicletta più famosa del cinema. Tutti De Sica è il titolo dell'evento che fino al 28 aprile è al Museo dell'Ara Pacis: oltre seicento fotografie, trecento fra lettere e documenti originali, e poi costumi di scena, registrazioni e video, locandine originali dei film ed oggetti personali. Un percorso multimediale tra immagini e suoni, realizzato grazie anche e soprattutto al patrimonio di ricordi e agli archivi dei tre figli, Emi, Manuel e Christian. Nelle quattro sale in cui si snoda la mostra, divisa in dodici sezioni, c’è tutto il mondo professionale e umano di De Sica. A partire dalle foto di scena, che lo ritraggono insieme ai principali intellettuali del Novecento, da Pirandello a Zavattini a Moravia, o ai più importanti attori del cinema italiano e internazionale dei 157 film in cui è stato protagonista da attore o regista, tutti realizzati tra gli anni Venti e il 1974, anno della sua scomparsa. Un uomo modesto, anticonformista, che non amava le regole del mondo del cinema, queste le parole di suo figlio Manuel alla conferenza stampa di presentazione della rassegna. Eppure quelle regole De Sica le aveva sapute rovesciare per consegnare al mondo il genere del Neorealismo, un cinema che sapeva parlare dell’Italia senza retorica, che usciva per la prima volta dai teatri di posa per girare in strada. Sciuscià, il film che conquista l’Oscar (come miglior film straniero) e gli americani, è girato nell’estate del 1942 ed è storicamente, insieme a Roma città aperta e Ossessione, il film che dà inizio al Neorealismo. A guardare le foto di scena, nella sezione I bambini ci guardano, dai gesti di De Sica ai volti degli attori di film indimenticabili - Ladri di bicilette, Miracolo a Milano, Umberto D., Sciuscià - emerge l’istantanea di un Paese a volte disperato, altre pieno di speranze, ma sempre ricco di umanità. La stessa che aveva contrassegnato l’intera carriera di De Sica, quella di un uomo di spettacolo a tutto tondo, dai suoi esordi nel teatro, alle incisioni discografiche, a tutte le sue interpretazioni e direzioni cinematografiche. Un percorso tra le sue vite e i suoi personaggi, fino a un'ultima sala dove trova spazio una riflessione sull'immensa eredità lasciata da Vittorio De Sica. Da vedere. Per vecchie e nuove generazioni. Fino al 28 aprile.
a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 2/15/2013
dalla nostra Daniela Bruzzone
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