I porti della discordia

I porti della discordia lukac.paradise@libero.it I PORTI DELLA DISCORDIA Il più importante degli strumenti di cui dovremmo dotarci per pianificare un solido sviluppo turistico e per garantirci servizi al passo con i tempi, la portualità, è oggetto di accesissime discussioni e polemiche. Tutti riconoscono la necessità di potenziare le strutture portuali, ma sul metodo le divisioni si fanno profonde; la giunta Bruno e la maggioranza procedono spedite sulla base del progetto di CONDOTTE D'ACQUA mentre l'opposizione cerca in ogni modo di modificare il profilo degli interventi previsti. Considerato che la discussione trascende la normale dialettica tra le parti e che le stesse sono arroccate su posizioni intransigenti, ho il sospetto che dietro "l'operazione porti" ci sia uno scontro di potere il cui esito condizionerà per molto tempo gli equilibri politico-economici di Lipari. Teoricamente, da commerciante, sono tra quelli che beneficierà in maniera consistente della realizzazione delle strutture portuali di cui si parla, ma nonostante ciò non riesco a convincermi della bontà dell'operazione. In primo luogo perchè, realizzando le strutture come da progetto, stravolgeremmo l'aspetto delle nostre stupende baie con colate di cemento eccessivamente invasive, mortificando l'unicità naturalistica e paesaggistica del nostro territorio, riconosciuta dall'UNESCO con l'iscrizione di Lipari tra i patrimoni meritevoli di tutela. Il motivo però che più mi rende dubbioso sulla realizzazione delle nuove strutture portuali è il fortissimo condizionamento che subirebbe la nostra fragile economia commerciale e turistica appena affidate le nostre "chiavi d'ingresso", cioè i porti, a società sulle quali il potere di controllo e di interferenza è praticamente nullo. Invito a considerare il fatto che il volume d'affari di molte attività dipenderà, probabilmente, dalle "indicazioni" che i gestori dei porti daranno ai loro ospiti, possedendo il potere enorme di condizionare l'economia di tutto il paese. Per essere più chiari, tassisti, commercianti, ristoratori e financo albergatori, faranno bene ad ingraziarsi i futuri "padroni" dei porti, perchè da questi dipenderà in buona parte il loro lavoro. Senza entrare nel merito, faccio presente inoltre che, inevitabilmente, chi "gestirà" 300 posti di lavoro legati al porto (numeri annunciati dal Sindaco) avrà a disposizione un grande potenziale politico-elettorale e per gli eoliani, "esperti" e vittime di clientelismo selvaggio, è un rischio su cui riflettere bene. Capirete perciò perchè ritengo necessario un approfondito confronto, senza posizioni pregiudiziali, sulle prospettive e sulle ripercussioni che opere tanto importanti come i porti avranno sugli equilibri della nostra comunità, convenendo con la necessità di potenziare le strutture portuali ma volendo evitare il rischio di finire alla mercè di incombenti e non precisate lobbies economiche e politiche... CORDIALMENTE LUCA CHIOFALO

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/21/2008

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