Verità e giustizia per Mauro Falletta

Il 13 luglio 2006 è una data che, come poche altre, chi racconta ogni giorno le Eolie difficilmente dimenticherà. Quel giorno un medico 34enne, giovane padre di famiglia, in vacanza a Vulcano, perse la vita sotto uno yacht di cui si persero le tracce. Fù un pomeriggio drammatico, con una comunità turbata dall'accaduto che chiedeva subito giustizia. A pochi passi dalla verità, in lotta contro il tempo e l'ingiustizia, pubblichiamo l'appello dei genitori di Mauro Falletta per scuotere le coscienze di chi tiene ancora le bocche cucite. P.P. ----------- Egregio Direttore, Le chiediamo di rendere pubblica questa lettera affinchè giunga al numero più grande di persone possibile la storia di dolore di smarrimento ma anche di speranza e di fiducia che essa racconta. Impossibile spiegare, in poche righe, il nostro dolore quali genitori di Mauro Falletta , giovane medico, marito e padre di una bimba oggi di dieci anni, che ha perso la vita il 13 luglio 2006 nello specchio di mare innanzi all’isola di Vulcano in seguito all’investimento di un grosso natante da diporto poi dileguatosi senza lasciare traccia. Dopo quasi 7 anni di indagine la Procura della Repubblica, con la indispensabile azione investigativa della Capitaneria di Porto ha finalmente individuato il natante pirata ed alcuni dei suoi occupanti , iscritto svariate persone nel registro degli indagati peri gravissimi reati di omicidio colposo aggravato, omissione di soccorso, favoreggiamento , false dichiarazioni agli inquirenti. Grazie a complesse e faticose indagini, costellate da depistaggi , falsità, menzogne, silenzi e reticenze, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha recentemente rinviato a giudizio Bonaccorsi Francesco Carlo Maria e Bianco Martino per l’omicidio colposo e l’omissione di soccorso di nostro figlio. Tuttavia, oggi una storia di dolore familiare ed una storia di un’indagine resa troppo complessa , quasi impossibile, rischia di diventare – in ragione del troppo tempo trascorso e dei perversi meccanismi delle legge penale- la storia di una grande delusione, dello smarrimento e della sfiducia nella Giustizia: ciò perché i gravissimi reati di cui sono accusate le persone rinviate al processo del 24 settembre p.v. sono vicini alla prescrizione ed alla estinzione per il decorso del tempo. Nessuna persona di cuore , con senso della legalità e delle istituzioni , può consentire che al dolore si aggiunga la beffa , che il troppo tempo- allungatosi proprio per l’azione cinica e spietata di chi ha cercato per anni di nascondere la verità-seppellisca definitivamente il nostro corretto desiderio di giustizia secondo la legge. Per questa ragione , proprio perché sappiamo di essere vicini alla Verità , per averla sfiorata con le nostre mani nelle migliaia di pagine del fascicolo processuale , chiediamo che le persone che hanno prontamente rimessato a terra il grande yacht quel maledetto 13 luglio , che lo hanno nascosto per anni sino a farlo sparire , le persone che sono state informate sin da allora del gravissimo fatto e che hanno visto guidatori e occupanti dello stesso , rompano definitivamente ed immediatamente il muro del silenzio e prendano contatti con i nostri legali perché il fatto sia ricostruito con assoluta credibilità ed attendibilità sin dalla prima udienza. Non possiamo permettere che il dolore sia nascosto dal velo dell’oblio e del silenzio proprio quando nelle carte del processo è custodita una verità che, pur richiedendo tempo per essere ricostruita , potrebbe essere svelata col Vostro aiuto sin dalla prima udienza. Abbiamo bisogno ora e per sempre- e lo chiediamo da siciliani da troppo tempo lontani dalla nostra terra – di un gesto di coraggio delle coscienze pulite ed informate , abbiamo bisogno dell’ennesima dimostrazione della straordinaria umanità di questa terra , dei suoi valori profondi , del suo senso-mai smarrito- della legalità e della giustizia . Ci sono madri, padri, figli che conoscono la verità per averla vista con i loro occhi , o appresa da fonti certe , ed a loro chiediamo di voler parlare subito al Giudice del processo , affinchè le strategie ed i tecnicismi legali non vincano sulla verità. Preghiamo , pertanto, chiunque avrà un sussulto di dignità e di coraggio dopo aver letto il nostro appello , di prendere contatti con il nostro legale scrivendo alla mail dello Studio Legale Favazzo ninofavazzo@alice.it , oppure allo Studio Papotti a maggiore@studiopapotti.it , o segreteria@studiopapotti.it. Nonostante questi incredibili sette anni confidiamo ancora nella natura umana e nella sua capacità di riscatto . Ringraziamo Lei ed i Suoi lettori per lo spazio che vorrà dedicarci. Torino 23/07/2013 Giovanna Gozzo Antonio Falletta

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/26/2013

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