Dreamings - L’Arte Aborigena Australiana incontra de Chirico è l’interessante mostra organizzata all’interno del Museo Carlo Bilotti. Nell’Aranciera di Villa Borghese il visitatore è invitato ad immaginare un ipotetico dialogo tra gli artisti aborigeni australiani e Giorgio de Chirico, il massimo esponente dell’arte metafisica, nella collezione permanente del Museo. In esposizione ci sono più di cinquanta opere eseguite prevalentemente in acrilico a partire dagli anni ’90 dai più importanti artisti indigeni australiani contemporanei.
La mostra intende sensibilizzare il pubblico europeo nei confronti dell’arte indigena australiana, collegando la pittura aborigena Western Desert all’arte contemporanea, in particolare al contenuto metafisico dell’arte di de Chirico ed alla sua concezione del mondo e della natura dell’essere. Viene creato un ponte tra un concetto della tradizione indigena australiana - dreaming o dreamtime (per gli aborigeni è il tempo spirituale precedente alla storia e alla creazione del mondo degli uomini) e la poetica dechirichiana, evidenziato nella sezione dedicata a Imants Tillers, uno degli artisti più rappresentativi dell’Arte Aborigena attuale. Western Desert è un movimento che raggruppa artisti indigeni provenienti da una piccola comunità australiana.
A partire dai primi anni ’80, l’arte Western Desert ha smesso di essere relegata nei musei etnografici per collegarsi con l’arte contemporanea. Complice di questa evoluzione, il dibattito su post-colonialismo e globalizzazione e su post-modernismo, condotto da giovani artisti e curatori di mostre, tra cui Imants Tillers. In esposizione si possono ammirare anche opere di due artisti indigeni di cultura urbana, Christian Thompson e Judy Watson, che affrontano in stile contemporaneo i temi del territorio e dell’identità. Fino al 2 novembre.
Di Daniela Bruzzone
Data notizia: 7/29/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
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