Ad accomunare l’intero arcipelago delle isole Eolie, dichiarato patrimonio dell’Unesco dal 2000, è sicuramente la bellezza dei luoghi, l’incanto delle leggende, il sapore vivo delle tradizioni e la cordialità della gente. Lo stile di vita, profondamente differente per certi aspetti e simile in altri , contraddistingue le singole isole; un esempio di tale diversità è dato da Filicudi e Alicudi. L'isola di Filicudi è la seconda isola più occidentale dell'arcipelago subito dopo Alicudi; conta circa 2000 abitanti, i filicudari, e, durante la stagione estiva, ne raggiunge 3000. La popolazione vive nei vari centri: Filicudi Porto, Valdichiesa, Pecorini, Pecorini a mare, Canale e Rocca di Ciavoli, collegati tra loro dall'unica strada asfaltata presente sull'isola e da una fitta trama di mulattiere (sentieri). Principali risorse della terra sono i capperi ed i fichi. Il turismo resta, però, la più importante risorsa.
Nella seconda metà degli anni ottanta la realizzazione di un impianto di generazione a gasolio consentì la produzione di energia elettrica che determinò un deciso miglioramento della qualità della vita degli abitanti e lo sviluppo del turismo. Ancora oggi l'acqua corrente viene trasportata tramite navi cisterna, per poi essere distribuita sulla rete idrica in attesa della realizzazione di un impianto dissalatore.
Fondamentale mezzo di comunicazione sull’isola è l’unico ufficio postale sito in contrada Pecorini monte. Questa splendida isola è legata alla terraferma grazie ad una fitta rete di servizi di trasporto marittimo effettuati tramite aliscafo, nave o catamarano. Lo sbarco con automezzi sull'isola è vietato nel periodo estivo: il sindaco emana annualmente un’ordinanza che vieta in estate lo sbarco di qualsiasi tipo di mezzo, essendo possibile affittare sul posto biciclette, e ciclomotori elettrici.
Chi si appresta a visitare Alicudi, si immerge in uno degli ultimi angoli incontaminati d’Italia.
La più occidentale delle Eolie è la meno popolata: assenti i veicoli, conta due soli generi alimentari, un bar, una boutique, un solo albergo, l'ufficio postale e la centrale elettrica. La Chiesa di San Bartolo è l’unico monumento storico dell’isola e, nonostante la totale assenza di servizi essenziali come agenzie bancarie, bancomat e farmacie, riesce comunque ad attrarre un turismo non di massa. Anch’essa resa raggiungibile via mare da varie località, ha il suo baricentro nella zona del porto. Vi è un unica scuola sull'isola ed attualmente la popolazione residente conta circa 150 abitanti chiamati in siciliano arcudari (alicudesi), dediti alla pesca, cordiali e gentili con i turisti, offrendo escursioni in barca che possono affittare o, ancora, cucinando il pesce in spiaggia. I principali prodotti sono le olive, l’uva, i capperi e la pesca. Sull’isola dell’erica le case sono distribuite in sei punti principali raggiungibili esclusivamente attraverso mulattiere, ad eccezione di una striscia di pietre e cemento che si estende per alcune centinaia di metri e che funge da collegamento al molo ed al piazzale dell'eliporto per le emergenze. Gli unici mezzi di trasporto sono i muli, che hanno sostituito gli asini, perché più robusti e capaci di trasportare pesi maggiori dal molo ai vari punti dell’isola. Contrada Pianicello, posta più ad ovest, è abitata da una popolazione di madrelingua tedesca dove non vi arrivano acqua corrente ed energia elettrica. L'assenza di illuminazione pubblica e di inquinamento acustico rendono questa perla del mediterraneo un luogo colmo di pace ed armonia immerso in una profonda bellezza, località ideale per escursionisti, e per chi non teme di mettere alla prova se stesso abbracciando un nuovo stile di vita meno confortevole ma a stretto contatto con la natura.
Chiara Cannuli
Foto: blog.italygreentravel.com
Data notizia: 8/11/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!