Chiunque si accinga a visitare le Eolie nel mese di Dicembre non può che sentirsi parte di un presepe vivente. Le stradine, i cantucci e gli scorci caratteristici si trasformano, si illuminano, si colorano, dando vita ad un piccolo universo in cui è possibile percepire la magia del Natale. Lipari si tinge di nuove sfumature, diventa una sorta di “mise en scène” in cui uomini e donne mantengono vive le tradizioni. Passeggiando per i vicoli ci si sente avvolti da un’atmosfera unica, densa di profumi e di rumori, enfatizzata ulteriormente dall’immancabile presenza dei mercatini natalizi. Un carosello di casette in legno nelle quali vengono esposte le merci, i prodotti tipici, nonché piccoli capolavori dell’artigianato, mentre il mare regala ancora una volta uno sfondo suggestivo. Perché il Natale non è necessariamente sinonimo di neve. Ed è sempre il mare l’indiscusso protagonista del caratteristico presepe liparoto, una delle più belle rappresentazioni in Italia, realizzato nella Chiesa del Purgatorio di Marina Corta.
Il presepe del mare è un allestimento permanente e costituisce una tappa obbligata del tour eoliano in qualsiasi periodo dell’anno. I soggetti, di pregevole fattura, tratteggiano la quotidianità degli abitanti; mentre le case, i lampioni, i cortili e persino l’acciottolato riproducono fedelmente l’assetto architettonico dell’isola. L’aspetto biblico e religioso si fonde perfettamente con quello terreno e umano, un amalgama che culmina nella nascita di Gesù, ospitata non già dalla consueta grotta ma da un portico, caratterizzato da un ampio arco a tutto sesto. Risalendo lungo le strade liparote poi, non si può fare a meno di respirare il profumo intenso degli “Spicchiteddi” e dei “Nacatuli”, dolci tradizionali eoliani associati al periodo natalizio. Gli Spicchiteddi, o Spicchitedda, secondo l’uso del plurale neutro latino specificamente siciliano, sono dei biscotti tipici a base di vino cotto, mandorle, scorza di agrumi e cannella; i Nacatuli, dolciumi in genere a forma di foglia, vengono preparati con pasta sfoglia nel cui impasto non può certo mancare un buon bicchiere di Malvasia. Il ripieno è ottenuto da un misto di mandorle tritate, scorza di arance, cannella e liquore al mandarino. Spicchiteddi e Nacatuli vantano una tradizione plurisecolare e anticamente venivano preparati nel cosiddetto “cufularu”, elemento caratteristico delle cucine eoliane. Il cufularu, o angolo cottura, affiancava il “furnu” vero e proprio, un forno a forma di cupola costruito sopra un basamento atto a contenere la legna da ardere. Ancora oggi le donne dell’arcipelago preparano i suddetti biscotti ricorrendo alla ricetta originaria, seguendo scrupolosamente tutti i passaggi tramandatisi nel tempo.
Il Natale diventa quindi un’occasione irrinunciabile, per far sì che il vecchio e il nuovo, passato e presente coesistano, creando un perfetto connubio e un’atmosfera incantata.
di Deborah Tagliarini
Data notizia: 12/9/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!