I primi abitanti delle Isole Eolie giunsero a Lipari dalla Sicilia durante il Neolitico Medio, a bordo di rudimentali imbarcazioni; erano prevalentemente agricoltori, pastori e commercianti abili nel lavorare e decorare la ceramica e nell’affilare la selce. Essi stabilirono i loro insediamenti sull’altopiano dell’isola a Castellaro Vecchio e a Zinzolo, zone caratterizzate dalla presenza di terreni fertili e della sorgente di Madoro. Il loro stanziamento era, però, strettamente legato anche ad un altro fattore: la presenza dell'Ossidiana, roccia magmatica effusiva, nera e lucente eruttata dal vulcano del Monte Pelato, che era il materiale più tagliente che l'uomo avesse a disposizione a quei tempi. Nonostante le attività vulcaniche minassero alla tranquilla esistenza degli abitanti, esse formarono a Lipari un’enorme colata di ossidiana che, dall’orlo degli antichi crateri di Monte Pelato e Forgia Vecchia, scendeva fino al mare. Proprio da lì, gli abitanti di Lipari si procuravano l'ossidiana, staccandola a blocchi dalle formazioni vetrose della colata per lavorarla poi nei loro insediamenti, riducendo i blocchi in nuclei regolari dai quali fosse possibile trarre infine lame taglienti. Venne decretato, così, lo straordinario sviluppo della civiltà neolitica dell’arcipelago, con la nascita di villaggi e l’intensificarsi di scambi commerciali via mare. I neolitici iniziarono ad esportare questa roccia non soltanto in Sicilia, ma anche nell’Italia Meridionale e in molti altri luoghi del Mediterraneo, tanto da raggiungere persino le coste della Francia Meridionale e della Dalmazia. Il possesso di questa roccia vitrea dette, per diversi secoli, una posizione commerciale preminente agli abitanti delle Eolie ma, con l’avvento dell’età del rame e con il diffondersi nel Mediterraneo della metallurgia, il commercio dell’ossidiana andò esaurendosi.
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 12/10/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!