Il recente Decreto Sblocca Italia ha previsto la semplificazione delle procedure per le attività di scavo e di trivellazione nei mari siciliani, stabilendo che sarà proprio il Governo, discrezionalmente, ad autorizzare tali procedure. Di fronte a questa decisione, il Sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, ha sollevato numerosi dubbi e ha deciso di lanciare un primo appello al Presidente della Regione siciliana; ma non si è fermato qui: pochi giorni fa ha inviato una nota al Presidente della Commissione Italiana dell’Unesco, dott. Giovanni Puglisi, evidenziando le proprie perplessità in merito a due essenziali profili: 1) la decisione del Governo Italiano di semplificare le procedure di trivellazione e scavo nei mari siciliani; 2) la decisione del Governo di avocare a se la possibilità di autorizzare le trivellazioni in mare e in terra e di scegliere i luoghi dove effettuare tali operazioni. Inoltre il Primo Cittadino ha sottolineato il suo grande timore che si possa rivivere in Sicilia ciò che questa bellissima isola ha già dovuto subire in passato e che ha, in parte, snaturalizzato l’essenza stessa dell’isola e di cui, ancora oggi, tutti i siciliani pagano lo scotto: in nome della grande industrializzazione, centinaia di chilometri di coste sono diventati sedi e pertinenze di impianti di raffinazione del petrolio e di installazioni petrolchimiche. Ecco alcuni passi della nota del Sindaco Lo Schiavo: “La Sicilia con i suoi sei siti attualmente inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, rappresenta una delle regioni italiane che, più delle altre, contribuisce in maniera decisa a fare dell’Itali la Nazione più rappresentata nell’elenco mondiale, con i suoi cinquanta siti Unesco. Le molteplici peculiarità naturalistiche del territorio, la grande storia della Sicilia e le sue attrattive culturali sono ben raccontate praticamente in ogni angolo della Regione, e fanno della stessa un patrimonio da tutelare nel suo complesso. L’art. 38 dello Sblocca Italia rappresenta plasticamente una di queste scelte non condivisibili. Il rischio che molti luoghi vengano deturpati e snaturati appare evidente: chi agisce legittimamente ma spinto da logiche esclusivamente economiche, difficilmente troverà il tempo di soffermarsi, sulla storia e sulla vocazione di un territorio e su come tutelare lo stesso. Il pericolo è serio, grida d’allarme sono già state lanciate da più parti e appare necessario intervenire rapidamente, i cittadini, direttamente e attraverso chi li rappresenta, hanno il diritto di essere coinvolti in scelte così importanti e che andranno a pesare, se sbagliate, esclusivamente sulle loro spalle e sulle spalle delle generazioni future”. Il Sindaco di Santa Marina di Salina chiede, pertanto, un immediato intervento della Commissione Italiana per l’Unesco affinché indirizzi il Governo verso una rivalutazione del provvedimento contenuto nel Decreto Sblocca Italia e, soprattutto, affinché il Governo Italiano prenda una decisione più corretta e meno pericolosa, interpellando le Regioni e gli Enti Territoriali interessati, che forniranno certamente un contributo essenziale in vista della reale e sincera tutela del territorio siciliano.
Massimo Lo Schiavo ha fatto sentire la sua voce, facendo tutto ciò che era in suo potere; adesso ci si auspica che possa esserci, al più presto, un intervento tanto a livello regionale che nazionale, oltreché il necessario intervento della Commissione Italiana dell’Unesco, affinché si trovi una soluzione che non danneggi ancora una volta, come è già successo più volte in passato, un territorio bellissimo, unico al mondo, ma troppo spesso ingiustamente martoriato per finalità non sempre nobili e giuste, in virtù di interessi ancora meno nobili e corretti.
Di Lia Currò
Data notizia: 1/7/2015
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