I fenomeni vulcanici, i fuochi e i tremori della terra che ancora oggi caratterizzano l’arcipelago delle Isole Eolie, nei secoli hanno sempre affascinato e intimorito i popoli che le hanno abitate attribuendogli una natura divina. Pare che già all'epoca del culto egizio di Osiride il vulcano venisse associato alle anime dei morti. Si riteneva, infatti, che le anime dei defunti entrando e uscendo dalle bocche dell’isola di Vulcano potessero essere evocate e commemorate nelle tombe. Nelle campagne di scavo ottocentesche in una necropoli di Lipari furono ritrovati dei reperti tipici del culto orientale dei morti: gli ushabti, riconducibili ad una comunità Egizia dell’epoca della fondazione di Lipari da parte degli Cnidi. In epoca greca il mito associato all’immagine del vulcano è certamente il Dio Efesto, divinità del fuoco forgiatore delle armi più preziose e potenti della mitologia greca in uso a Dei ed Eroi.
Tucidide narrando la prima spedizione ateniese contro le Isole di Eolo colloca le fucine di Efesto nell’isola di Iera, l’antica Vulcano: “la gente di quei luoghi crede che in Iera eserciti Vulcano l’arte del fabbro perché ella si vede di notte mandar fuori gran fuoco e di giorno fumo.” Callimaco nel suo inno ad Artemide colloca l’officina di Efesto e dei suoi Ciclopi a Meligunis, l’odierna Lipari, descrive i mostruosi assistenti del Dio del fuoco, intenti in un gran lavoro per fabbricare un abbeveratoio ai cavalli di Poseidone. Essi sospiravano sollevando i martelli da battere sull'incudine per forgiare i metalli. Il suono cupo echeggiava fortemente tanto da essere udito dalla Trinacria e dall'Etna.
Molti secoli dopo, il cristianesimo immagina il purgatorio all'interno del vulcano affinché le anime vengano mondate dei loro peccati.
I culti di Efesto pur essendo cessati con la caduta delle religioni politeistiche hanno caratterizzato l’arcipelago per secoli e hanno trovato una sorta di continuità nei culti cattolici soprattutto nella coincidenza delle date delle celebrazioni delle festività dei santi protettori con quelle degli antichi culti.
di Livia Perricone
Data notizia: 1/12/2015
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