Pdg sito Unesco, consorzio fra i comuni eoliani ?

Pdg sito Unesco, consorzio fra i comuni eoliani ? Lipari- Un consorzio tra i comuni di Lipari e Salina per la gestione del sito Unesco secondo le direttive del piano inviato dalla regione ma ritenuto ancora inadeguato dallo stesso Unesco a tutelarne i valori naturali. Si parlerà anche di questo nella riunione convocata al Ministero dell’Ambiente per il prossimo 25 settembre in vista del primo febbraio 2009, data entro la quale la commissione Unesco ha richiesto all’Italia di dare piena attuazione alle otto condizioni non ancora soddisfatte per il mantenimento del sito eoliano nella lista del patrimonio mondiale. Sito, va chiarito, per il momento, in assenza di un rischio imminente, non inserito nella lista dei beni in pericolo. Le altre condizioni imposte dall’Unesco richiedono una data per la rimozione delle scorte di pomice ed una valutazione dell’impatto sull’ambiente marino del piano per il loro utilizzo; informazioni dettagliate su politiche, strategie e azioni specifiche volte a proteggere il patrimonio mondiale; chiarimenti sull’ente gestore del sito e sui finanziamenti a disposizione. Ed ancora l’Unesco ritiene eccessivo l’allargamento del porto di Lipari evidenziando che nel piano di gestione non viene indicato se è stato eseguita una valutazione d’impatto ambientale, richiede specifiche risposte per il ripristino della vegetazione nelle aree di cava. Richiede inoltre la modifica dei confini del sito sulla base della riserva di Lipari e ritiene opportuno in tal senso una modifica del piano territoriale paesistico. L’Unesco infine, rimarca la necessità del Parco regionale delle Isole Eolie che dovrebbe comprendere anche le aree marine raccomandante dall’Iucn e la mancata attenzione nel piano di gestione delle zone costiere e marittime. Sulla costituzione del consorzio occorre comunque chiarezza. Non solo sulle poltrone da spartire. Il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, ad esempio non vede di buon occhio la nascita di un altro carrozzone anche perché esiste sempre la società Ecosviluppo Eolie nata però con altre finalità. Ma appare anche evidente come debba essere fatta chiarezza, e paradossalmente la chiede lo stesso Unesco, su chi deve mettere le risorse per far funzionare il consorzio, fra regione, stato e comunità europea. Il gioco delle tre carte, insomma, deve finire.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/9/2008

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