VULCANO – Nel mese di marzo di centosei anni fa nasceva a Roma Anna Magnani, colei che ancora è l’emblema del nostro cinema nel mondo, unica attrice italiana insieme alla Loren a vincere l’Oscar e al tempo stesso rimanere un’anti- diva per eccellenza.
Com’è noto, fortissimo è il rapporto che la lega alle Eolie: si pensi solamente a quel film datato 1950 dal titolo eloquente “Vulcano” per la regia di William Dieterle, interamente girato sull’isola bionda di zolfo, dove interpretava Maddalena, un’ex prostituta.
La trama è accattivante e, purtroppo, molto attuale: la Magnani viene accolta dalla sorella Maria, che non vedeva da tempo, ma non dagli altri abitanti, che la additano e la deridono. Maddalena, però, è un’eroina positiva: libera Maria dalle oppressioni di un palombaro che la vorrebbe per sé con la violenza, facendogli mancare l’aria durante un’immersione, e muore alla fine per un’eruzione.
Il lungometraggio viene girato al momento della tormentata relazione con Roberto Rossellini: il maestro del Neorelismo l’ha appena lasciata e decide di recarsi contemporaneamente alle Eolie per iniziare, nell’isola più a nord dell’arcipelago, le riprese di “Stromboli terra di Dio” con la sua nuova compagna, l’attrice hollywoodiana Ingrid Bergman.
I due film sono ricordati dalla storia del cinema come la “Guerra dei vulcani”.
Vien da sé che il pettegolezzo sulla guerra delle Eolie, dei due vulcani, delle due star, fece il giro del mondo. Ma dietro quegli scatti, quel chiacchiericcio, c’era un’anima di donna, quella della “Nannarella” nazionale, che si mostrava al mondo con il cuore spezzato…
di Rosa Maria Ciulla
Data notizia: 3/21/2016
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