LIPARI – Il bianco e il nero. No, non siamo allo stadio, né tantomeno pretendiamo di scrivere una variante del noto e colorato capolavoro stendhaliano, ma sbarchiamo nella più grande isola dell’arcipelago che ci regala sempre colori naturali mozzafiato, dove il contrasto si risolve nella bellezza delle forme, dove tutto si dispiega armoniosamente agli occhi del turista che si avvicina alla costa.
Due, infatti, sono i colori predominanti di questa isola di origine vulcanica: il nero dell’ossidiana e il bianco della pietra pomice. Per decenni la loro estrazione (le cui operazioni iniziarono già nel V millennio a.C.) ha significato la principale economia dell’isola.
Sembra paradossale, ma entrambe sono il prodotto di una stessa eruzione di lava viscosa e sono caratterizzate dalla stessa composizione chimica: se l’ossidiana è la tipica roccia magmatica-vetrosa di origine effusiva, la pomice appartiene a quella categoria di materiali eruttivi generati da un’attività effusiva-esplosiva.
Insomma, entrambe derivano dal raffreddamento e dalla successiva solidificazione della lava, ma sono totalmente diverse per consistenza e colore. E l’una contiene l’altra: l’ossidiana, infatti, se viene sottoposta a temperature molto elevate, libera il gas che contiene e diventa pomice.
di Rosa Maria Ciulla
Data notizia: 3/30/2016
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