Gazzetta del Sud
Tito Cavaleri
Messina-Un primato da condividere con Milano, motivo di incoraggiamento per far ancora meglio al reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Messina, dove ora è possibile contare su una tecnica innovativa che permette ai pazienti, con funzione cardiaca compromessa, di sopravvivere. Una nuova macchina farà da supporto extracorporeo, costituito da una pompa centrifuga in grado di sostituirsi al cuore e un "polmone artificiale" capace di mantenere in vita il paziente per alcuni giorni. L'utilizzo della pompa avviene senza aprire il torace, ma unicamente attraverso i vasi della gamba sostenendo per intero la funzione cardiopolmonare. Dettagli illustrati ieri al Policlinico, durante una conferenza, dal prof. Roberto Gaeta, direttore dell'Unità operativa di cardiochirurgia. «Questa tecnologia – ha spiegato Gaeta – definita dal termine Ecls (Extra corporeal life support), si basa sull'utilizzo di un sistema mobile e miniaturizzato che integra una pompa, un ossigenatore e un circuito bio compatibile». Gaeta ha parlato di resuscitazione e in realtà la nuova tecnica riesce a garantire il 50% di possibilità di sopravvivenza; prima non vi era scampo. E se si pensa che lo scompenso cardiaco è la prima causa di ricovero (42 mila casi all'anno). Il tutto a costo zero. Peraltro, è lo stesso reparto di cardiochirurgia del Policlinico a essere tra quelli meno impegnativi in termini di risorse economiche. L'acquisto della nuova macchina si è reso possibili grazie anche al contributo donato dal Club Kiwanis.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/9/2008
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