Lipari- Quanto si paventava alla vigilia dell'inizio della stagione estiva si è avverato. Saranno pochi gli addetti ai lavori negli alberghi e nelle strutture ricettive eoliane in generale, che per ferragosto potranno vantarsi di rispondere a chi, magari, proverà a cercare una camera " spiacenti, tutto esaurito" . Il calo di presenze turistiche c'è, ed è evidente. Anche nelle case vacanza e pure tra gli abusivi. Secondo gli esperti si è definitivamente assestato, come a Panarea isola simbolo del crollo, ma che può pur sempre contare sulla pubblicità indiretta di qualche vip, sul 30-35% rispetto all'anno scorso. Mancano, ed è davvero difficile trovarne di nuovi, oltre ai pionieri che si son fatti casa tra gli anni 70 e 90, i turisti del nord. Cosa è accaduto? Nulla, semplicemente nulla di più di quanto non si sapesse. Il processo di estinzione dell'industriale del settentrione, ma anche del dirigente d'azienda, iniziato un lustro fà si sta per consumare. Arrivare nelle Isole Eolie è un impresa in termini di tempo e denaro. Traduzione chiara per tutti, anche per quelli che ancora non ci credono: l'arcipelago, una volta crocevia del mediterraneo, è finito fuori mercato. I trasporti marittimi sul banco degli imputati. Costosi e non in linea con i tempi, in ordine a comfort e velocità nei tempi di percorrenza, soprattutto da Napoli. Ecco quindi, che se da un lato la paella batte la cassata, visto che il calo coinvolge tutta la Sicilia, capperi , malvasia e granite con la panna dall'altro, hanno lasciato il posto al couscous e alle specialità greche. I turisti del nord l'arcipelago "preferiscono" sorvolarlo, senza troppi rimpianti, dirigendosi verso la Tunisia e la Grecia. O andandosene con meno di mille euro per una settimana a ferragosto sull'isola di Hvar in Croazia invece dei millecinquencento in media da spendere nel regno di Eolo. E poi quante auto e quanti motorini nonostante il decreto ministeriale anti sbarco selvaggio. Lipari, ad esempio, sta perdendo la sua identità isolana. Le strade sono rimaste più o meno le stesse di tanti anni fà ma i mezzi sono aumentati a dismisura, sia in unità che in dimensioni. Nella Panarea del crollo verticale, il caos degli scooter, alimentato anche dai turisti che soggiornano nelle altre isole, regna sovrano ad ogni ora quando invece dovrebbero essere presenti soltanto i mezzi elettrici. E nelle caratteristiche, quanto strette viuzze, l'incolumità è sempre più a rischio. Per leccarsi le ferite ci sarà l'autunno. Con l'auspicio che la lezione dell'estate 2007 serva ai fini di una seria programmazione, a tutti i livelli, di quella del 2008.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/9/2007
dalla nostra Daniela Bruzzone
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