A guardare bene si scorge una testa a forma di coniglietto! Strombolicchio è un piccolo isolotto di origine vulcanica. Con i suoi 3000 metri quadri rappresenta il punto più settentrionale della Sicilia.
L’intera isola è caratterizzata da scogliere molto ripide che scendono a picco verso il mare. Oltre alla sua peculiare conformazione, l’assenza d’acqua potabile e di un terreno coltivabile la rendono totalmente inadatta ad essere abitata.
Dal 1926 è ufficialmente sede di un faro alimentato ad energia solare e attivato nel 1938. Se nei primi anni la sua attività veniva interamente comandata da un farista, oggi è interamente automatizzato e gestito dalla Marina Militare Italiana.
Le origini antiche di questo vulcano appartengono alla prima fase geologica del complesso vulcanico di Stromboli e risalgono a circa 200.000 anni fa, quando il magma trovò nuove strade per affiorare in superficie attraverso la crosta terrestre e lo fece spostando leggermente il sito delle eruzioni e, successivamente, interrompendo l’attività vulcanica dello Stromboli.
Oltre alla versione ufficiale, la formazione dello Strombolicchio è intrisa di leggende popolari, tra cui quella che lo vorrebbe nato dal tappo del vulcano, scagliato in mezzo al mare nel corso di una violentissima eruzione.
L’altro interesse naturalistico rivolto alla flora e alla fauna dell’isolotto, ha permesso a Strombolicchio di ottenere il titolo di riserva naturale integrale. Tuttavia, resta ancora frequente l’afflusso di turisti e curiosi, nonostante lo sbarco sia consentito solo per scopi puramente scientifici. Le sue pendici ospitano esemplari a rischio d’estinzione come la granata rupicola presente in poche centinaia di esemplari anche su Capri, mentre per la fauna sono da citare la lucertola delle Eolie e il falco della regina.
Data notizia: 12/23/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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