Si alla legge sullo sviluppo industriale

Gazzetta del Sud Palermo- La Commissione Attività produttive dell'Ars, presieduta da Salvino Caputo ( che nel pomeriggio, alle 16,00, sarà ricevuta al Comune di Lipari per affrontare le problematiche legate allo sviluppo delle isole minori) ) ha approvato in una sola seduta il disegno di legge presentato dal Governo e dall'Assessore all'Industria Pippo Gianni sullo sviluppo industriale e per la prima spesa dei fondi comunitari del Por . «In un momento in cui il Governo ha difficoltà a varare norme per lo sviluppo imprenditoriale – afferma Caputo – la rapida approvazione del disegno di legge rappresenta un forte segnale di operatività del Parlamento. Questo provvedimento consentirà di attivare regimi di aiuti per le piccole e medie imprese che verranno assegnate subito dopo la pubblicazione dei primi bandi a valere sul Por 2007 / 20013 nel settore delle sviluppo energetico ed industriale e nel settore , in particolare , delle energie rinnovabili e delle fonti energetiche alternative». «Il Disegno di legge non prevede oneri per la regione perchè libera almeno il 15 per cento dei fondi comunitari che potranno essere spesi con procedure meno farraginose in quanto è stata adottata una procedura semplificata».Intanto la Regione ricorre alla Corte costituzionale contro lo Stato sollevando la questione di legittimità nei confronti di una delle tante norme contenute nella manovra del ministro Giulio Tremonti di fine luglio: l'articolo 77 quater prevede che i flussi ordinari di finanziamento alle Regioni (anche quelle autonome) restino fermi in un fondo infruttifero aperto presso la tesoreria unica nazionale, le Regioni ne avranno poi la materiale disponibilità solo nel momento in cui emetteranno mandati di spesa immediatamente operativi. Nell'attesa i soldi resteranno nella disponibilità dello Stato. Contro la norma la giunta presieduta da Raffaele Lombardo, ha deciso di agire sulla base di un parere specifico dell'ufficio legislativo e legale. Secondo il ricorso «la norma va in direzione esattamente opposta ai principi che stanno ispirando la riforma federalista, secondo cui lo Stato deve cedere piuttosto che trattenere risorse». È questo il terzo conflitto avanzato in cinque mesi dalla Regione. Il ricorso è indirizzato anche contro altre due norme del decreto Tremonti, che la giunta reputa altrettanto lesive delle proprie prerogative.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/18/2008