Lipari- Bevono e fumano per tutta la notte. Molti hanno anche gli occhi rossi fuoco. Ma non si sono svegliati da poco e non soffrono di particolari allergie. Sembrano dei diavoli. Uomini e donne, ragazzi e ragazze. Non fà differenza: mediamente dalle 4 di ogni mattino, al ritorno dalle discoteche e dai luoghi di " raduno" estivi o dopo una nottata seduti ai tavoli dei bar, danno il meglio di sè nello show del malcostume. Sono i barbari dell'estate. Nelle loro intenzioni, la colonizzazione dell'isola. Ovviamente in preda a smanie di onnipotenza. Che mostra in pieno centro: vomitano, orinano, defecano lasciando le tracce delle loro performance, tra applausi, anche nelle pareti di attività commerciali. E non è finita. C'è chi prende a calci porte e finestre delle abitazioni svegliando di soprassalto quei residenti che un paio di ore dopo devono iniziare, anche ad agosto, la loro giornata lavorativa. Ma quel che peggio è che disturbano in quelle poche ore che dovrebbero essere di quiete, anziani o gente che versa anche in gravi condizioni di salute, come malati terminali. Persone indifese che, spinte dall'orgoglio, non esitano ad affacciarsi ad una finestra per rimproverare i degenerati. Ma che, poveretti, ricevono come " saluto" , se va bene, un paio di glutei al vento di "scirocco". Non fanno, comunque, tutti così. Anche i barbari delle Eolie, patrimonio dell’umanità ma anche dell’inciviltà, hanno, a modo loro, una vena romatica. E " fortunatamente" c'è chi fà anche all'amore o chi conservando un po’ di ritegno, si ferma qualche istante prima. Normalmente, tra i passanti. Magari tanto per dire, un giorno, che il posto più pazzo dove l'hanno fatto è stato tra i sacchi dell'immondizia di un puzzolente vicoletto del centro storico di Lipari con tanto di voyeur. Valli a capire questi scalmanati e le gentili signorine al seguito. Altro che vitelloni, di venti, trent'anni fà e giri in vespa per raggiungere San Salvatore o la scogliera di Eolo. E come se facessero parte di una realtà virtuale. Di una sorta di mondo, ormai battezzato " del bombolo", che tanti residenti, attraverso anche non poche denunce chiedono alle istituzioni in genere, Sindaco di Lipari in testa, di iniziare a reprimere con i fatti e non con le parole di ogni anno. In molti casi per far tornare sulla terra, dalla tentazione di appartenere a quel mondo, i loro figli che nei ristoranti e negli alberghi, oggi, lasciano lavorare i loro coetanei provenienti da fuori. Vicende, assolutamente da arginare.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/23/2007
dalla nostra Daniela Bruzzone
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