"Nessun patto con l'Unesco"

Lipari- Dal sequestro preventivo della cava di pomice alla realizzazione del megaporto, ora il passo è breve. Anzi, dallo scorso 31 agosto, è stato fulmineo. Gli argomenti sono inevitabilmente collegati nelle motivazioni della crociata ambientalista che si prefigge l'impossibile pur di evitare, giustamente, il depennamento dell'arcipelago dalla world heritage list dell'Unesco. Il comune di Lipari è ormai nell'occhio del ciclone delle polemiche. Contestazioni alimentate soprattutto dalle recenti dichiarazioni del presidente della commissione nazionale Unesco per l'Italia, prof. Giovanni Puglisi, secondo il quale le Eolie, a meno di miracoli, dal giugno 2008 saranno fuori dalla lista dei siti patrimonio dell'umanità. Perchè, ha sostenuto Puglisi, se da un lato, negli ultimi anni, la cava di pomice non è stata chiusa dall'altro " è in via di realizzazione un maxi-porto turistico non contemplato dagli accordi". Non tarda ad arrivare la risposta del sindaco di Lipari, Mariano Bruno: " l'Unesco - ha detto il primo cittadino- ha preso posizione nei confronti dell'escavazione della pomice ritenendo di dover garantire un sito patrimonio dell'umanità legato alla grande valenza dei vulcani nelle Eolie. Ma non abbiamo stretto alcun patto relativo ai porti per cui le dichiarazioni in tal senso del prof. Puglisi sono destituite da ogni fondamento. Proprio per il porto - precisa Mariano Bruno- siamo ancora alla fase dello studio di fattibilità e nel momento nel quale si passerà alla progettazione definitiva si dovranno avere le relative autorizzazioni delle soprintendenze e dell'assessorato regionale territorio e ambiente. Va però puntualizzato - prosegue il sindaco di Lipari- che i primi difensori del valore ambientale delle isole siamo noi amministratori e non intendiamo delegare ad altri, nemmeno all'Unesco, interferenze sul nostro territorio se non per quelle legate ai vulcani. Se l'Unesco- avverte il sindaco Bruno- travalicherà le sue competenze faremo una profonda riflessione su quello che è veramente il suo ruolo. Dichiariamo sin d'ora che non vogliamo divenire un presepe nel quale barconi, visitatori occasionali e turismo di massa vengono a guardare i pastori mummificati e poi vanno via. E che, avendo ricevuto il mandato elettorale, sappiamo come gestire le nostre isole e come indirizzarne il futuro". Una risposta quella di Mariano Bruno, indirettamente rivolta anche a Beppe Grillo. Il popolare comico, chiamato in causa da alcuni giovani isolani che gli hanno inviato le foto dello studio di fattibilità sui porti, ha lanciato un appello ai tanti emigrati in Australia. " Fatevi sentire anche voi " ha scritto. " Le Eolie non appartengono solo agli eoliani. Il partito del cemento non deve trovare più sponde o rappresentanza politica".

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/4/2007

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