Gazzetta del Sud
Gianluca Giuffrè
Stromboli - È tornata nella norma l'attività dello Stromboli dopo l'esplosione di sabato sera. A comunicarlo è stato il responsabile del servizio previsione e prevenzione del Dipartimento della Protezione Civile nazionale, Bernardo De Bernardinis. Al momento non c'è nessun allarme e la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo, come accade comunque durante tutto l'anno. «L'attività dello Stromboli – afferma De Bernardinis – è composta da fasi ordinarie di esplosioni minori, anche alcune centinaia al giorno, e poi fasi impossibili da prevedere in cui le esplosioni accusano maggiore energia. Quella che si è verificata sabato - continua il responsabile del servizio previsione e prevenzione – è stata un'esplosione dieci volte superiore a quelle ordinarie. Ma, si tratta comunque di esplosioni, con fuoriuscita di materiale nella sede dei crateri, che assolutamente rientrano nella normale attività del vulcano e non rappresentano un indice di anomalia o il segnale di una fase di maggiore attività del vulcano. Subito dopo l'esplosione è comunque scattata l'allerta al centro operativo della Protezione Civile, che tutto l'anno monitora l'attività del vulcano. Le verifiche hanno confermato che si è trattato di un'esplosione nella norma e che non c'è una risalita magmatica diversa da quella che c'è abitualmente. «Anche dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania non vi sono novità sostanziali ma viene rimarcato che l'esplosione è stata di un'ampiezza tripla rispetto a l'ultima del 28/02/2008. L'evento eruttivo è stato avvertito maggiormente dalla popolazione del versante di Stromboli, dove, le vibrazioni hanno frantumato i vetri di alcune finestre nelle abitazioni. Gli isolani comunque si sentono rassicurati dalla presenza costante degli uomini della Protezione Civile e conoscendo il vulcano confidano nella sua benevolenza. Grosse recriminazioni arrivano, invece, dal versante di Ginostra. La frazione continua ad essere isolata ,ormai da quasi una settimana, è con l'approdo andato distrutto in caso di emergenza evacuazione non si potrebbe fuggire dall'isola.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/8/2008
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