Lipari- "Alle Eolie non si fà turismo ma una politica dello strozzinaggio del turista che, guarda caso, l'anno successivo non torna". L'ex vicesindaco del comune di Lipari, Franco Di Stefano, in una lettera inviata alla Gazzetta, nella quale traccia un consuntivo della stagione estiva che volge al termine, lancia l'allarme sui diversi aspetti che contribuiscono a spiegare l'evidente calo di presenze turistiche. E sono, tanto per cambiare, le argomentazioni relative ai trasporti ed a prezzi e disservizi a destare come al solito clamore. Per quanto riguarda i collegamenti marittimi è la solita giungla di orari non rispettati, improvvise cancellazioni di corse senza valide spiegazioni, costi troppo alti e cervellotici. Di Stefano, nella lettera, racconta con tanto di prove ( le fotocopie dei biglietti) quanto accadutogli. " Lo scorso 28 agosto, in cinque persone di cui un bambino- scrive- ci siamo recati in aliscafo da Lipari a Vulcano. Abbiamo pagato in totale per la sola andata 14,15 €, di cui 6,65 € era il costo del biglietto, mentre 7,50 € erano per " bunker e diversi" ( circa il 18% in più del costo del biglietto). Al ritorno, lo stesso giorno con lo stesso aliscafo dello stesso vettore- continua Di Stefano- ho pagato per le stesse cinque persone 11,20 €, cioè meno dell'andata. Ed ancora: sabato 1 settembre scorso rientro a Messina. Per il biglietto dell'aliscafo ( sempre Siremar) ho pagato, da residente 4,75 €, di cui 0,50 € per " bunker e diversi"; ovvero, una cifra decisamente minore per un percorso quattro volte più lungo! Ma che cos'è e come viene calcolata- si chiede giustamente l'ex amministratore comunale la voce
" bunker e diversi" ? A ciò va aggiunto che non si riesce mai, dico mai, ad ottenere una risposta telefonica dall'agenzia Siremar di Milazzo e che i ritardi , anche di oltre un'ora degli aliscafi, sono stati all'ordine del giorno". Prezzi e disservizi. " Non c'è un ristorante o una trattoria- spiega Di Stefano- dove per una cena non si spenda dai 30 € in su. Una famiglia per un solo pasto al giorno deve spendere minimo 120 €; per una settimana sono 840 €, oltre allo spuntino di mezzogiorno; in buona parte delle rosticcerie i rustici costano 2 € al pezzo. La stessa famiglia si troverà a spendere ben 8 € per un arancino a testa; una granita al limone con brioche costa mediamente 4 € ( a Messina 1,50); la frutta è inavvicinabile". Anche in questo caso non manca l'aneddoto. " Un notissimo bar-pasticceria del centro di Lipari - evidenzia Di Stefano- non consente per un cono gelato più di due gusti ( guai a chiedere ad esempio gianduia, caffè e nocciola). Nello stesso locale ad amici di famiglia è stato chiesto di pagare a metà della consumazione, mentre erano ancora seduti al tavolino ma dopo avere , per giunta, atteso quasi mezz'ora l'arrivo di quanto richiesto. Un'ultima chicca: un Quad, una moto a quattro ruote, è stata noleggiata nel periodo di Pasqua 60 € per una settimana. In agosto, per lo stesso mezzo, dallo stesso noleggiatore, sono stati richiesti gli stessi 60 € ma al giorno". Sporcizia, mancanza di sicurezza, poche attrattive e richiami, a parte le bellezze paesaggistiche, completano il quadro. " Ma quale cretino dovrebbe mai tornare una seconda volta ? ", si chiede in conclusione Franco Di Stefano. " Turismo significa organizzazione e senso, vero, dell'ospitalità. Significa professionalità e cortesia, larghezza di vedute, lungimiranza, investimenti a lunga distanza. A chi come me ogni anno torna, perchè ha casa, perchè ha parenti, perchè il suo cuore appartiene a queste isole, non rimane l'amarezza di osservare lo scempio che di questa terra si è fatto e si continua a fare".
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/18/2007
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