Si é conclusa l'occupazione del Laurana

Si é conclusa l'occupazione del Laurana Gazzetta del Sud Salvatore Sarpi Peppe Paino Lipari- È terminata ieri sera l'occupazione nel porto di Lipari del traghetto "Laurana" della Siremar. La svolta è maturata alle 19, 30 a seguito della decisione dei consiglieri comunali di aggiornare e spostare i lavori del consiglio, in corso a bordo da giovedì (previa richiesta del comitato di protesta e dopo ampia discussione con i cittadini) al palazzo comunale. A votare sono stati in otto. Sei consiglieri di minoranza e i due ex della maggioranza Fonti e Megna, con quest'ultimo arrivato sul traghetto nonostante fosse febbricitante. A far propendere per il cambio di rotta le notizie arrivate attraverso il direttore generale della Siremar Pietro Giglio che ha ufficializzato che il Laurana non lascerà le Eolie per essere dirottato altrove e che sarà ripristinato a breve il collegamento mattutino e quello serale del traghetto. A ciò si è aggiunto il fatto che una delle promesse del ministro Matteoli, e cioè di comunicare alla Siremar di proseguire nei collegamenti da e per le isole oltre il 14 gennaio, starebbe per concretizzarsi. Insomma un atto di buona volontà anche se lo stato di agitazione permane in attesa della riunione di giorno 20 a Roma del tavolo tecnico.Quella andata in scena sino a ieri sera è stata comunque la palese dimostrazione di come la fiducia e la soddisfazione degli amministratori isolani e quella di vari esponenti politici regionali (Bufardeci e Buzzanca su tutti) per i risultati ottenuti a Roma sulla poblematica Siremar si stesse "scontrando" con la "diffidenza" e la richiesta di atti concreti di una parte dei cittadini eoliani, dei componenti il comitato di protesta per i trasporti, dei consiglieri di minoranza e dei due ex di maggioranza(Fonti e Megna) del comune di Lipari. Ad onor del vero il risultato del vertice romano con il ministro non viene certo commentato positivamente anche dal presidente dei senatori dell'Udc, l'eoliano Giampiero D'Alia. «Per risolvere la questione della Siremar- ha affermato- non bastano le rassicurazioni di massima del Governo sull'avvio di tavoli tecnici, né la garanzia di coperture finanziarie per continuare i servizi nell'anno in corso, peraltro con l'utilizzo improprio dei Fondi Fas. Sul vero nodo della questione, ovvero l'esclusione della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, non è stata spesa una parola dal ministro Matteoli, segno della volontà precisa del Governo di andare avanti con un processo sbagliato che colpisce gli abitanti delle isole minori e cancella il principio costituzionale della continuità territoriale». Nel frattempo Mariano Bruno anche stavolta gioca col fuoco, solo che ora rischia di scottarsi veramente e di perdere la maggioranza consiliare. Durante il viaggio di ritorno da Roma, dove aveva incontrato con gli altri sindaci il ministro Altero Matteoli per la questione trasporti, aveva concordato con i componenti della maggioranza e anche con i suoi assessori, che non era più il caso di occupare il traghetto e che i suoi sostenitori potevano anche lasciare la nave, così come è avvenuto. Tra insulti di vario tipo che hanno pesantemente offeso la dignità dei consiglieri di An e del Mpa che hanno lasciato il Laurana, solo per "ordine del caposquadra". Nella notte, al rientro a Lipari e messo piede sul mezzo della Siremar, pieno di gente in sua attesa, il voltafaccia politico nel corso del consiglio comunale permanente. Dalle 23,30, tre ore di intervento e di dibattito, ( alla faccia della stanchezza) con la fermezza di voler mantenere il gonfalone a bordo, «a testimonianza - ha detto Bruno- del sostegno della sua amministrazione, al Consiglio legalmente costituito sulla nave». Bruno avrebbe colto al balzo le dimissioni dalla maggioranza di qualche ora prima dei consiglieri del Faro, in polemica con i colleghi che avevano abbandonato la nave, per tentare di recuperarli successivamente e far fuori definitivamente quelli di An ? Non solo Bruno, per non cadere dalla poltrona potrebbe recuperare anche il gruppo dell'Udc che ieri in un altro comunicato ha sottolineato l'apprezzamento per il gesto del primo cittadino. E ieri mattina il Consiglio provinciale ha dedicato una seduta urgente al tema dei collegamenti con le Isole Eolie. Due distinte mozioni, presentate dai consiglieri Massimiliano Branca (Partito della Libertà) e Francesco Andaloro (Rifondazione), finalizzate entrambe al potenziamento dei servizi di trasporto, impegnando il presidente della Provincia a farsene portavoce con Regione e Stato, sono state approvate all'unanimità. Al termine è intervenuto l'assessore provinciale ai Trasporti, Rosario Ventimiglia che ha sottolineato come il problema non è risolto ma è stato, forse, rinviato di un anno. «Non si tratta solo di un taglio di fondi – ha sostenuto Ventimiglia – ma esiste un obbligo comunitario che indica la via della privatizzazione per il cabotaggio marittimo, con conseguenti sanzioni per chi non si adegua. Tra l'altro, la Tirrenia ha una situazione debitoria notevole e sono già stati spesi 175 milioni di euro dei fondi Fas, per risanarla. Dunque dietro a un presunto successo si nasconde un insuccesso». Inserito nell'ordine del giorno, infine, l'emendamento del consigliere di Gioventù della Libertà, Francesco Rella. Vi riproponiamo l'intervista rilasciata da Christian Del Bono del Comitato di Protesta:

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/10/2009

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