Nel Mar Tirreno è presente una catena di vulcani sommersi, situata tra Napoli e Palermo. Il fondale di questo mare è caratterizzato da una conformazione geografica particolare, causata dalla sua evoluzione geologica e geodinamica complessa. Questi vulcani sono nati, principalmente, grazie ad eruzioni effusive di lava, ma sono stati rilevati anche depositi vulcanici di tipo esplosivo. Diversi anni fa, in seguito al ritorno in piena attività del vulcano Stromboli, Roberto Scandone, il presidente della Commissione Nazionale Grandi Rischi, ha dichiarato: "la terra ci sta parlando e noi stiamo cercando di capire cosa vuole dirci. L'eruzione dell'Etna, quella dello Stromboli, il fenomeno delle fumarole sottomarine di Panarea, i terremoti nel Tirreno sono tutti eventi in sincronia, simultanei, dal punto di vista geologico. Dunque la causa potrebbe essere comune: quanto sta accadendo in Sicilia e nel Tirreno è probabilmente sintomo dello stato generale della crosta terrestre in quella zona". In questa catena di vulcani sottomarini, che si erge al centro del Mar Tirreno, sono state trovate tracce evidenti di collassi di materiale vulcanico. Il più grande di questi vulcani è il Marsili, situato a soli 70 chilometri dall’Arcipelago Eoliano, è il più grande del Mediterraneo e d’Europa: alto 3000 metri, lungo 65 chilometri e dalla cima a soli 500 metri sotto il pelo dell’acqua. I suoi compagni sono il vulcano Magnaghi di tre milioni di anni di età, il vulcano Vavilov di sei milioni di anni, il vulcano Palinuro ed i più piccoli Alcione e Lametini e ancora i vulcani Glabro, Aceste, Anchise, Albatros, Sisifo, Enarete, Eolo e Prometeo. Le attenzioni sono concentrate prevalentemente sul Marsili, per la sua mole di dimensioni simili a quella dell’Etna e per monitorare eventuali frane che potrebbero provocare onde anomale lungo le coste dell’Italia Meridionale. Questo vulcano è nato un milione di anni fa ed è da considerarsi ancora attivo, per la sua attività sismica tipica delle aree vulcaniche ed idrotermali; inoltre, è stata registrata l’emissione di gas nelle acque sopra di esso e sono stati individuati due depositi vulcanici di soli 3000 e 5000 anni di età, con coni vulcanici a circa 850 metri di profondità.
Continua…
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 2/19/2016
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