Gazzetta del Sud
Milazzo- La questione ambientale nel comprensorio di Milazzo viene spesso tenuta "in sordina" nonostante tra i cittadini si registrino patologie collegate all'inquinamento. Tra gli organismi di controllo c'è un balletto di responsabilità che produce l'immobilismo più assoluto. La gente in questo territorio vive così nell'incertezza più totale. Non conosce la qualità dell'aria, perché nessuno è in grado di fornire informazioni chiare e certe. Accuse pesanti quelle che sono venute fuori nei vari interventi del convegno "Tra silenzio, indifferenza e beffa si consuma la grave crisi ambientale a Milazzo e del comprensorio del Mela". Già il titolo ha voluto racchiudere, come ribadito dagli organizzatori (il centro studi regionale "Democratici riformisti federalisti"), il messaggio che tanti cittadini lanciano quotidianamente alle istituzioni, senza però ottenere riscontro. E l'ex deputato Francesco Calanna è andato giù duro su diversi temi: dall'esclusione del "beneficio amianto" dei lavoratori dell'area industriale, sino alla contaminazione della catena alimentare, ed ancora i mancati rilevamenti degli inquinanti cosiddetti pesanti.«Una situazione davvero assurda – ha detto Calanna – quella che si vive in questo territorio, dove tutti sono pronti a respingere la parola "crisi ambientale" nonostante ci sia una dichiarazione di alto rischio. Si parla di sistemi di controllo, si propongono nuovi organismi, ma poi di fatto la rete di rilevamento è insufficiente o si verifica il caso del controllato che non può essere anche controllore». E sui "controlli carenti" si sono soffermati anche l'avvocato Maria Calderone ed il senatore Beppe Lumia che hanno fornito delle cifre sulla situazione delle patologie, evidenziando come i vari organismi (Arpa, Provincia, Usl, Comuni) non sono giunti alla chiusura del cerchio per fornire dei dati certi alla comunità. E lo slogan che tutto è a posto cozza decisamente con le patologie e le malformazioni denunciate quotidianamente da cittadini ed associazioni ambientaliste. In chiusura Calanna ha ribadito la necessità di riaprire il discorso amianto, auspicando un decisivo intervento del prefetto di Messina per l'apertura di un tavolo «che sia veramente operativo e possa dare le giuste risposte». (g.p.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/18/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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