Lipari- Randagi ancora in azione a Lipari per la disperazione di chi subisce danni morali ed economici. Un branco di cani ha sbranato , nella prima mattinata di ieri, quindici galline nel pollaio di Acquacalda di Giuseppe Lazzaro. Ma per gli animali questa volta è stata una "colazione" con trappola. Sono, infatti, rimasti bloccati all'interno della struttura in legno. L'accaduto è stato denunciato ai Carabinieri e all'Asl e al Comune, nei confronti del quale si sta valutando la possibilità di una richiesta di risarcimento. L'ennesimo episodio, tra forti proteste nei confronti delle istituzioni, di un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni allarmanti. La questione è giunta con una petizione corredata da 650 firme, raccolte in qualche ora nel centro di Lipari, anche sulla scrivania del prefetto Francesco Alecci oltre che del sindaco Mariano Bruno. " Zinzolo, S.Lucia, Valle, Marina Corta e Marina lunga- hano scritto i firmatari- sono invase da branchi di cani che di notte abbiano e ci impediscono di riposare mentre di giorno mettono a repentaglio l'incolumità di grandi e piccini. Bisogna stare attenti anche a percorrere le vie dell'isola a bordo dei motorini perchè gli animali, all'improvviso, saltano addosso ai conducenti dei mezzi a due ruote con tutti i rischi che si possono immaginare". Il problema, però, è ben più diffuso e come già più volte evidenziato è definitivamente esploso agli inizi di maggio dopo la chiusura della discarica di Lami Malopasso. I cani che prima trovavano da mangiare in quel sito si sono spostati inevitabilmente nelle zone abitate dell'isola. Va ricordato che sono stati denunciati anche episodi di cannibalismo tra gli stessi randagi. Appare evidente come non si possa più perdere tempo nel programmare e attuare, come minimo, una campagna di sterilizzazione. Sulla questione, anche e soprattutto alla luce dell'ennesimo assalto ad un pollaio e delle condizioni di emergenza, il dirigente comunale Nico Russo, dopo essere stato tempestato dalle lamentale, ha dichiarato, che con ordinanza sindacale sarà incaricata una ditta per liberare il territorio dagli animali. Non ha nulla a che vedere con il randagismo, invece, l'aggressione di un cane ad un bambino di sei anni al quale, al pronto soccorso isolano, sono stati praticati una trentina di punti di sutura alla regione occipitale per un ferita di circa dodici centimetri.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/11/2007
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