Gregorio Guglielmi, pittore romano del Settecento

Oggi si inaugura a Roma, ospitata nei saloni dell’Ex convento di Sant’Agostino, attuale sede dell’Avvocatura Generale dello Stato che apre per la prima volta al pubblico, la mostra “Gregorio Guglielmi, pittore romano del Settecento”. E’ la prima retrospettiva interamente dedicata a Gregorio Guglielmi, protagonista del Settecento romano ed europeo. Venti i capolavori esposti provenienti dai musei e dalle collezioni di tutto il mondo, che ripercorrono la vicenda artistica e umana di un grande maestro del passato a lungo dimenticato. Gregorio Guglielmi è uno degli artisti più richiesti e apprezzati del suo periodo, che ha lavorato, fra le altre, per la chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, per quella di San Michele Arcangelo a Caprarola, per Palazzo Corsini a via della Lungara e per alcune delle corti europee più importanti del Settecento, da quella di Vienna, dove ha affrescato la reggia di Schönbrunn, a quella di Russia di Caterina II. Tra le opere presenti in mostra: la “Santa Caterina”, imponente pala d’altare di oltre 6 metri, proveniente dalla chiesa di Santa Caterina a Praga; il grande affresco della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci”, conservato all’interno del salone vanvitelliano dell’Ex convento di Sant’Agostino e il bozzetto preparatorio per l’affresco, proprietà del Minneapolis Institute of Art. Organizzata nello stesso luogo in cui Guglielmi lavora e realizza il suo massimo capolavoro, l’affresco della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci”, l’esposizione è anche l’occasione per riportare alla luce dipinti inediti, come i due tondi ad affresco nella cappella del convento, e per mostrare le opere già note nel loro splendore originario dopo il restauro. E’ possibile con l’occasione visitare l’Ex convento di Sant’Agostino per la prima volta aperto al pubblico. Durante tutto il periodo della mostra, gratuita, sono organizzate visite guidate alle 15 e alle 17. Palazzo dell'Avvocatura Generale dello Stato in Via dei Portoghesi fino al 15 marzo.

, a cura di Daniela Bruzzone