Filicudi, Carabinieri recuperano reperti

Filicudi- Il carico di anfore greco italiche e altri reperti del relitto F , una nave romana risalente al III° secolo a.c. , affondata nella secca di capo Graziano, a Filicudi, stranamente, disseminato per il fondale e recuperato. E ad alcuni metri dal relitto l’esistenza di uno scavo non censito. Queste le novità sostanziali evidenziate dai Comando provinciale dei Carabinieri di Messina sulle indagini svolte dal nucleo subacqueo al comando del cap. Giuseppe Marseglia e del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo effettuate nei giorni scorsi proprio in quel tratto di mare dell’isola. Gli inquirenti, dunque, stanno indagando sul possibile trafugamento di reperti, gìà anticipato nei giorni scorsi, nonostante le smentite della Soprintendenza del mare . Tombaroli che secondo indiscrezioni avrebbero visitato anche altri punti, tutt’altro che protetti o custoditi. Sono state utilizzate per le riprese marine particolari attrezzature subacquee e mezzi di ripresa dotati di particolari sensori di contrasto al fine di individuare altri oggetti, sommersi dalla sabbia e dalla poseidonia. Immagini al vaglio di carabinieri per valutare la natura di quello scavo nei pressi del relitto F. Nel corso delle operazioni il tratto di mare di Capo Graziano è stato tenuto sotto stretta sorveglianza dalla motovedette dei carabinieri, mentre nelle immersioni si sono alternati nove operatori subacquei che per la particolare posizione e profondità del sito archeologico hanno dovuto evitare periodi prolungati di immersione al di sotto della profondità prevista dalla “curva di decompressione”. I reperti recuperati sono allo studio anche per la stima degli stessi dei Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo e saranno consegnati per le analisi successive ala Soprintendenza dei beni culturali del capoluogo siciliano.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/21/2007