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Si prepara una settimana di passione per il governo e la sua maggioranza. L’Assemblea regionale siciliana ha ingranato la quarta marcia, vuole fare tutto e subito. Un’insolita e brusca svolta che però dovrebbe portare benefici e rimettere in moto la macchina regionale che ha risentito pesantemente dei conflitti interni al centrodestra. Le notizie più fresche dicono che le intenzioni, infatti, sono buone. Si vuole fare tutto entro il mese di marzo, e cioè la riforma sanitaria, il bilancio, la finanziaria e la legge sugli aiuti di Stato. Una mole di lavoro enorme che può essere smaltito, anche se con difficoltà, solo a condizione che nella maggioranza ci sia concordanza di vedute, altrimenti non verrà fuori niente, anche perché siamo alle porte del congresso del PDL, previsto per la fine di marzo e, secondo tradizione, l’Assemblea sospende l’attività in occasione dei congressi di partito. Se si guarda al numero di emendamenti presentati sul disegno di legge del governo che interessa l’assistenza sanitaria c’è da mettersi le mani ai capelli, 347 emendamenti, 90 dei quali arrivano dall’opposizione e il resto da deputati della maggioranza di centrodestra. E allora? Questa mole di emendamenti sembrerebbe smentire la ritrovata solidarietà, ma le voci, insistenti, che la quadratura del cerchio è stata trovata, sono vere e unanimamente riconosciute. Che cosa ha fatto trovare il collante? Le ricadute su alcuni dirigenti generali, un buon accordo sulla distribuzione delle gestioni e così via. Inoltre va tenuto conto che alcuni emendamenti, non sappiamo quanti, sono stati concordati con il governo. A questo sono serviti i colloqui, recenti, fra il Presidente Lombardo e l’Assessore Russo da una parte, il capogruppo del PDL, Leontini, dall’altra. E L’Udc? Anche l’Udc avrebbe avuto la sua parte, ma non ne sappiamo niente. Insomma non sappiamo raccontarvi che cosa l’ha soddisfatto. Lo sapremo presto. Il lavoro si svolgerà in Aula e nelle Commissioni. Molto importante l’attività della seconda Commissione dove si esamina il disegno di legge del governo sugli aiuti di Stato, che costituisce la piattaforma per gli interventi urgenti. C’è anche sul tappeto la inquietante storia del Fondi per le aree svantaggiate, i Fas, che dovrebbero dare una boccata d’ossigeno alle esauste casse della Regione, ma ci si è messo di mezzo il Ministro Fitto, a bloccare tutto, addebitando alla Regione dei ritardi. In realtà, pare che ci sia dietro la decisione di Fitto, un problema pugliese. Fitto non vorrebbe dare una mano al Presidente della sua Regione, Vendola, e quindi avrebbe fermato tutto, trincerandosi dietro le “regole”. Come stanno davvero le cose lo sa solo lui. Possiamo soltanto fare delle congetture e raccontarvi che dalla Sicilia sono partite cannonate alzo zero contro il governo di Roma a causa del blocco dei Fas. Lombardo è stato duro, e non soltanto lui. A Roma i parlamentari nazionali del MPA hanno fatto ferro e fuoco. Non solo loro, in verità. Anche su questa vicenda la settimana che si apre darà risposte definitive. Ci sono anche il bilancio e la finanziaria sul tappeto. Se non si approva il bilancio sarà un terribile guaio per un sacco di gente. In piena crisi, fare mancare le risorse alla regione significa fermare tutto o quasi. Una catastrofe naturale. E’ per questa ragione che, probabilmente, prevarrà il buonsenso. Tutti con le spalle al muro, o quasi.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/16/2009
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