Comunicato:
Dopo il Convegno di oggi, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Lipari sull’importante questione servizi marittimi nelle isole minori (ero convinto che l’incontro continuasse almeno nel pomeriggio per avere più possibilità di confronto) sono uscito più confuso e preoccupato di prima. Non si sono assolutamente chiariti gli aspetti normativi che da oltre 3 mesi si dibattono circa la possibilità dello scorporo della SIREMAR o delle altre società regionali. L’unica cosa certa che si è capita e che possiamo dimenticarci lo “scorporo” e pensare ormai a come sarà fatta la privatizzazione della Tirrenia e come potrebbe finire per i nostri servizi marittimi. Quello che mi fa rabbia è come si può far finta di niente da parte di alcune autorità governative nazionali e regionali rispetto al dramma che da tempo stanno vivendo le isole minori siciliane e le Eolie in particolare e mi chiedo: dobbiamo ancora civilmente “lottare” (e in che modo?) per richiedere la massima attenzione per avere garantiti i nostri diritti costituzionali e un adeguato futuro del nostro turismo e delle diverse attività imprenditoriali? Tutti sanno che il settore dei trasporti, in particolare quello marittimo, nelle isole minori, è un valore aggiunto ed è così complesso che ha bisogno di un solido supporto tecnico che si ponga sopra le parti interpretando bisogni oggettivi e proponendo soluzioni coerenti con gli obiettivi unanimemente riconosciuti come fondamentali per lo sviluppo delle stesse isole e spesso per i territori prospicienti. Le vicende di questi ultimi mesi e i vuoti richiami (penso anche quello consumatosi oggi) legati a quest’importante settore, con tutte le continue incertezze, hanno messo in discussione seria i diritti fondamentali dei cittadini delle isole e le possibilità di sviluppo economico delle stesse. A che sono valse le iniziative intraprese e adottate dai sindaci e dai consigli comunali di Lipari, Ustica, Favignana, Lampedusa e Pantelleria per rappresentare con forza le esigenze degli abitanti di queste isole per i quali la riduzione, se non anche l’eliminazione, dei collegamenti sinora garantiti dalla compagnia Siremar significherebbe una sensibile compressione dei loro diritti e, tra questi, quello alla salute ed al lavoro, ma il peso del taglio dei collegamenti (che ci sono già stati per alcuni aspetti) avrebbe anche gravissime ripercussioni sul turismo e su tutto il sistema che gravita attorno al comparto e sullo sviluppo del territorio, con danni economici difficilmente sanabili. Forte è stato il mio disappunto all’intervento dell’On. Roberto Corona, quando ha affermato che tutti e 90 deputati regionali sono attenti e impegnati sui vari problemi delle isole minori (trasporti, pesca, turismo, lavoratori della pomice, etc).
Meno male che sono tutti e 90 attenti e siamo in queste condizioni, figuriamoci, quando sono distratti! Perché, invece, non avere il coraggio politico di affermare che il Governo regionale non è stato in grado di chiedere le giuste spiegazioni al Governo Nazionale (né ora, né nel 2007) non riuscendo a dimostrare che il collegamento marittimo è l’unica infrastruttura di mobilità per queste isole e anche perché alle difficoltà menzionate si aggiunge quella concernente il futuro occupazionale dei circa 500 marittimi della Siremar. Anche il Senatore Strano (oggi rappresentante del Ministro Matteoli) come tutto il Governo Nazionale, nonostante le decine d’interrogazioni e d’incontri con sindaci e parti sociali non sono riusciti a fare chiarezza sull’intera materia e dopo promesse su promesse il risultato è stato quel decreto sulla privatizzazione del 100% della Tirrenia, cosa sicuramente già decisa da tempo anche quando il Ministro ha incontrato i sindaci e gli altri rappresentanti nel mese di gennaio prima e di febbraio dopo.
Non riesco a capire come mai la Comunità Europea nel famoso LIBRO BIANCO del 12/09/2001 sulla politica europea dei trasporti fino al 2010, indicava le scelte future per salvaguardare la vita di 3.800 dipendenti e 15 mila lavoratori dell’indotto, che meritano sicuramente un’attenzione particolare, e parlava anche della completa aderenza al Trattato d’Amsterdam per assicurare la continuita’ territoriale alle Isole Minori”, oggi si continua dire che questo è impossibile (la nota d’oggi del Commissario europeo On. Taviani, letta dal sindaco nell’assemblea). Il senatore Strano ha richiamato tutti a non fraintendere e a non definire ambigue le dichiarazioni del Ministro Matteoli, ma vorrei sapere come interpretare e definire le recenti dichiarazioni del Ministro sulla privatizzazione che, a detta di molti, non tengono assolutamente conto delle direttive dell’Unione Europea e non sono assolutamente in linea con le stesse direttive. Egli ha dichiarato, in aula: “ Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società”.
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, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/23/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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