Lipari- Il caro gasolio non da tregua e nonostante i ripetuti appelli continua ad aumentare. Pescatori nuovamente in stato di agitazione. Acgi Agrital, Federcoopesca - Confcooperative e Lega pesca lamentano la necessità improcrastinabile di " interventi a medio e lungo termine per risalire la china". E chiedono al governo il recupero di parte dei fondi prefvisti per l'Iva Agricola; l'estensione dell'Irap all'1,9 % per tutte le imprese di pesca, l'innalzamento dal 70 % all'80% degli sgravi fiscali e previdenziali previsti dalla legge 30/98. Rlanciata, inoltre, la proposta dell'estensione del protocollo Mipaaf - Agip a tutte le compagnie petrolifere e la costituzione di una rete di depositi costieri da realizzare lungo la penisola, per consentire acquisti collettivi di carburante a prezzi più vantaggiosi. Tra gli interventi più a lungo termine c'è l'inserimento del settore nel sistema degli ammortizzatori sociali, l'introduzione della pesca tra i lavori usuranti, l'istituzione di un fondo per lo sviluppo dell'imprenditoria ittica. Intanto a Lipari si è svolto il seminario scientifico " La valorizzazione della risorsa mare". Organizzato dalla cooperativa " Piccola pesca Eoliana", presieduta da Pinuccio Spinella, alla presenza dei dirigenti regionali del Dipartimento Pesca e di esponenti del mondo scientifico ed accademico ha evidenziato gli obiettivi perseguiti dal Fep, Fondo europeo per la pesca 2007-2013. In un territorio, come quello eoliano, dove si sta per realizzare un parco, dove è in itinere il progetto dell'area marina protetta e dove è stato istituito uno dei Consorzi siciliani per il ripopolamento ittico, attualmente commissariato, occorre semplicemente programmare e concertare proposte univoche. Proposte sulla limitazione dello sforzo di cattura e perchè no, anche su nuovi sistemi, selettivi, di pesca, da concretizzare in una delle prossime conferenze regionali sulla pesca che si terrà proprio a Lipari. Un contesto, quello eoliano dei prossimi anni, nel quale come altrove del resto, dovranno necessariamente svilupparsi e integrarsi con la stessa pesca , ad esempio, il pescaturismo e l'ittiturismo: il primo mediante opportune, quanto efficaci, forme di tutela per chi deciderà di investire risorse in questo settore. Il secondo prevedendo delle deroghe, laddove possibile, alle rigide norme urbanistiche per il solo e contenuto ampliamento delle unità abitative e quindi dei posti letto da destinare a tale finalità.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/30/2007
dalla nostra Daniela Bruzzone
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