Il diritto alla privacy e il diritto ad un ottimale riposo , così come ad una adeguata sistemazione, dopo 14 o 16 ore di lavoro. Lo chiedono a gran voce gli equipaggi della Siremar, che da qualche mese, con il trasloco in un diverso appartamento per il pernottamento a Milazzo, si sentono penalizzati. Già nei primi mesi del cambio di appartamento nella città mamertina, si era registrata una protesta, con lo stato di agitazione promosso dai sindacati della Cisl. La protesta per i locali messi a disposizione dalla società, che non garantirebbero un’adeguata sistemazione e soprattutto la privacy , il riposo ed una buona qualità di vita dei vari equipaggi che si succedono ogni 15 giorni. Un appartamento che ospita il comandante, che per contratto usufruisce di una stanza, il direttore di macchina , per il quale è sempre prevista una stanza singola . Per loro un bagno. Per il resto dell’equipaggio, invece, nel nuovo appartamento, è stata prevista una sistemazione ritenuta assolutamente inadeguata e che lede i più elementari diritti della privacy e non solo. In un grosso salone, infatti, sono stati sistemati tre marinai. Lo stanzone è stato suddiviso con dei separè in carton-gesso . In ognuno dei tre singoli spazi ricavati è stato sistemato un lettino. E da qui il problema più grosso: nello stanzone vi è un unico punto luce centrale, che costringe, dunque, tutti a dormire alla stessa ora, o viceversa a rimanere svegli. Ogni minimo colpo di tosse , starnuto o quanto altro disturba, pur non volendo, il riposo di tutti. Impossibile per chi volesse, leggere un giornale o un libro per conciliare il sonno. Nello stesso appartamento vi è ,anche una stanzetta riservata al motorista. Ma c’è di più: il bagno per l’equipaggio è uno. Si pensi , dunque, a 4 uomini che montano di servizio alle 6.00 e che tutti e 4 devono farsi la barba e utilizzare il bagno. Ma per poter essere puntuali sul posto di lavoro a che ora si dovrebbero alzare? Chi stabilisce chi deve essere il primo a utilizzare il bagno? Ed ancora si presupponga che per ogni persona occorra minimo un quarto d’ora per l’utilizzo del bagno, il primo dovrebbe alzarsi come minimo alle 5 del mattino, considerando anche il tempo necessario per raggiungere il posto di lavoro. Una situazione davvero esperante, e che sta mettendo a dura prova la pazienza dei vari equipaggi , che non escludono, a breve , altre forme di protesta. Uno sciopero , è stato effettuato, proprio per lamentare questo stato di cose, dalla sigla sindacale Federmar-Cisal . Intanto la “commissione alloggi” , prevista in casi del genere ed attivata appositamente, e composta tra gli altri dal rappresentante Cisl , Domenico De Domenico, che ha preso visione dell’appartamento , ha sollevato la problematica, ma ad oggi non , da parte della società vi è stata solo una risposta negativa.
, a cura di Tiziana Medda
Data notizia: 12/6/2007
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