Il miele di Salina per l'Abruzzo

Il miele di Salina per l'Abruzzo Michele Merenda SALINA – Giunto al sesto anno consecutivo, il progetto “Salina Isola Slow” è stato ancora una volta un successo. Salina è stata da tempo identificata come l’isola in cui si possono gustare ancora i sapori genuini, dettati da un modello di vita che non ha dimenticato il contatto profondo col proprio habitat. Oltre alla tre giorni del 29-30-31 maggio, quest’anno il progetto “Slow” ha avuto un respiro più ampio, che è durato addirittura un mese. «Ho contattato tutti i ristoratori dell’isola – ci ha detto Saro Gugliotta, fiduciario di Slow Food Valdemone – e quasi tutti, circa il 95%, hanno aderito all’iniziativa del menu “Gusta il territorio”, ispirato ai tre principi basilari Slow Food: Rappresentatività del territorio, cultura eno-gastronomica eoliana e rispetto della stagionalità dei prodotti. Per un mese, quindi, quasi tutta Salina ha rispettato questi principi di coerenza e qualità, diventando così un esempio unico in gran parte del Mediterraneo. Abbiamo anche coinvolto gli alberghi ed altri servizi – ha continuato Gugliotta –, inserendo tutti in un’apposita card». Nei due porti di Salina (S. Marina Salina e Rinella) si è recata una delegazione dei Nebrodi, portando un cesto di presidi Slw Food tipici di quelle zone. Salina ha ricambiato il pensiero, all’interno di una cerimonia ufficiale che ha sancito il “matrimonio” tra questi due territori unici. Da segnalare le degustazioni di Malvasia a S. Marina, il 29, con sette produttori che hanno presentato direttamente i propri prodotti al pubblico. A Malfa, giorno 30, si è tenuto un importante convegno sul totano eoliano ed il suo habitat, mettendo in luce, come illustrato dal docente Antonio Potoschi, il ricco profilo bio-chimico di questi animali. «Si tratta dei molluschi con il più basso livello di colesterolo – ha spiegato Potoschi –, con un valore nutrizionale ottimo e ricchi di Omega 3. La pesca del totano, quella con gli ontrati, a livello professionale è unica nel suo genere e viene effettuata solo alle Eolie. Il totano ormai riveste un’importante nicchia di mercato. Se pensiamo che questi animali hanno un ciclo vitale di circa un anno e che allo stresso tempo possono superare i due chili (per non parlare di quelli Imperiali), capiamo che vivono in un ambiente salutare e che hanno una “dieta” ben bilanciata». I ragazzi di Salina, grazie all’interessamento di Marco Landolina, della dirigente scolastica Mirella Fanti e della giornalista inglese Ros Belford (che vive da quasi 5 anni a Salina), hanno partecipato ai laboratori sul miele e sui capperi. Quest’ultimi sono stati da loro raccolti, messi in dei vasetti, ed etichettati. Saranno poi venduti ed il ricavato andrà devoluto ai terremotati in Abruzzo. «L’isola non è degli adulti – ha ripreso Gugliotta –, ma dei bambini. La responsabilità dei grandi è quella di donare loro un’isola integra e rendere i propri figli consapevoli della propria ricchezza. La mia soddisfazione più grande – ha concluso – è essere riuscito a mettere insieme quasi tutti i ristoratori anche per la degustazione finale del 31. Sono accorse tante persone ed è stata la dimostrazione che essere uniti porta sempre straordinari risultati».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/31/2009

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