Gazzetta del Sud
Michele Cimino
Palermo- Anche in Sicilia si vota oggi e domani per il rinnovo del Parlamento europeo. Ma solo sulla carta. In realtà, oltre alla scommessa di Raffaele Lombardo, che col suo Mpa e il sostegno, su scala nazionale, della Destra di Storace, dei Pensionati di Fatuzzo e dell'Area di Centro di Pionati, punta a superare l'asticella del 4%, dopo aver sdegnosamente rifiutata l'offerta di un paio di posti nelle liste di Berlusconi, l'attenzione dei politici locali è tutta puntata sullo scontro in atto nel Pdl siciliano tra gli amici del presidente del Senato Renato Schifani e del senatore Pino Firrarello, che è riuscito ad ottenere alla vigilia delle elezioni come co-coordinatore il genero Giuseppe Castiglione, e il fondatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè. A questi risultati è chiaramente appeso l'immediato futuro della Sicilia e, in particolare, del Governo Lombardo. E quest'ultimo, a detta dello stesso Silvio Berlusconi, a Radio-Anch'io, nonstante abbia messo fuori dalla giunta mezzo Pdl, oltre all'Udc di Cuffaro, è ancora nel suo cuore. «Non ho abbandonato Lombardo, al quale – ha detto - confermo stima e amicizia. E' successo in Sicilia un caso su cui non ho avuto modo di soffermarmi, me ne occuperò da lunedì. Ma si tratta di contrasti personali e locali, spero che la situazione possa risolversi». «Anch'io – ha immediatamente replicato Lombardo – non ho dimenticato Berlusconi. Ci incontreremo subito dopo le elezioni e prima d'ogni cosa parleremo dei Fondi Fas. Quando avrà restituito alla Sicilia i quattro miliardi e 93 milioni su tutto il resto non ci saranno problemi». I problemi, invece, dai toni registrati fino a ieri, potrebbero permanere e magari aggravarsi nel Pdl. «Giuseppe Castiglione – ha dichiarato Micciché, nel chiudere la campagna elettorale di Michele Cimino a Villa Filippina, a Palermo - è acaro e ascaro, pidocchio e traditore. Mi dicono di abbassare i toni, ma io non ci riesco perché voglio che questa Sicilia cresca una volta per tutte». «Tra di noi - ha precisato - c'è qualcuno che sta vendendo la Sicilia in cambio di un posto di coordinatore o di ministro. Io non ci sto. E posso dire questo perché sono inattaccabile. I miei nemici lo sanno e questo li fa impazzire. Sono stanco e non mi va di continuare in questa diatriba all'interno del partito, che non è Fi, per cui ho un grande amore, ma è il Popolo delle Libertà e ci dobbiamo ancora abituare al nome». «Niente polemiche personali . Raramente – ha replicato Castiglione - avevo assistito in campagna elettorale a toni talmente volgari e accesi. La mia storia parla per me. E i siciliani sanno riconoscere chi fa davvero i loro interessi. Pensiamo a loro». Ed ha ribadito che al momento l'unica cosa che gli interessa è che il Pdl superi in Sicilia il 50 per cento dei voti. Per il resto, «è evidente – ha aggiunto - che c'è un patto di governo. Come è lapalissiano che il partito minoritario dell'alleanza è proprio quello del governatore. Ma non ci interessano sterili bracci di ferro. Gli argomenti sul tappeto sono importanti: risorse comunitarie, crisi, riforma della formazione, lavori pubblici, aree di sviluppo, altro che perdere tempo in attacchi personali".
"Spero – ha concluso - che si possa rilanciare l'azione del governo che è lì perché c'è una maggioranza che si è espressa chiaramente. Le giravolte in corsa non sono consentite. Altrimentià si torna dagli elettori onestamente, con un nuovo scenario».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/6/2009
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