Gazzetta del Sud
Palermo- Disco verde dell'Ars al Lombardo bis. Anche se con qualche "precisazione", proveniente dai banchi del Pdl, dove, tra quanti nel recente passato si erano contraddistinti nel tentativo bloccare o modificare i progetti di governo di Lombardo. E se qualcuno ha giustificato i comportamenti precedenti sostenendo di aver operato per ottenere lo stesso risultato, altri hanno preferito ricordare che avrebbero sostenuto il nuovo governo solo perché così ha deciso il leader del Popolo delle Libertà Silvio Berlusconi. Per parte sua, il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini non ha esitato a definire esagerato il comportamento del presidente, che anziché avviare una trattativa con i rappresentanti locali della maggioranza, aveva preferito rivolgersi al capo del partito. Altri, nel prendere atto dell'intervento del presidente del Consiglio, hanno preferito puntare il dito accusatore contro il Pd, «incapace di fare l'opposizione» per non aver accolto l'appello dell'Udc per combattere insieme la giunta Lombardo. «Il presidente Lombardo sappia – ha detto a sua volta il capogruppo dell'Udc Rudy Maira - che oggi non ha più la fiducia dell'Udc. Noi la sfiduciamo, senza ricorrere ad un atto formale, che a volte può non avere significato politico».«Lombardo – gli ha fatto eco il capogruppo del Pd Antonello Cracolici - non ha detto la verità, ha spiegato che l'azzeramento è stato dovuto a chi remava contro', ma la realtà è un'altra: la coalizione che lo ha eletto non è in grado di risolvere i problemi della Sicilia, non c'è una linea comune sulla soluzione da dare alle questioni principali come rifiuti, sanità, formazione e riforma della Regione. Questo governo è debole, e senza una maggioranza parlamentare. Le dichiarazioni di leale collaborazione piene di ma e però espresse in quest'aula da molti esponenti della maggioranza – ha aggiunto - sono la rappresentazione più fedele della commedia alla quale stiamo assistendo».
«L'azzeramento della giunta – ha replicato Lombardo, con particolare riferimento a quanti l'accusavano di aver provocato la crisi alla vigilia delle elezioni europee, danneggiando la maggioranza - non è stato un fulmine a ciel sereno che ha interrotto un idillio. Non è possibile dire che tutte le cose andassero bene. L'avvicinarsi della scadenza elettorale aveva peggiorato la situazione. E vale la pena ricordare che dell'azzeramento e della necessità di imporre un percorso di affidabilità reciproca, tutti i partiti della maggioranza erano stati informati. Ciascuno ha deciso in autonomia il modo in cui comportarsi. Nessuno è stato escluso a priori».Lombardo ha, quindi, ricordato che ora «la strada delle riforme e del risanamento è obbligata. Su questo dobbiamo intenderci tra noi e con i siciliani. Ci sono decine, centinaia, di enti, comitati, società, in cui siedono decine, centinaia di persone che percepiscono gettoni e indennità, di cui si può fare a meno». "Accolgo - ha concluso - l'appello al dialogo e al dibattito. Un confronto però si può fare solo discutendo lealmente dei problemi e delle cose da fare, a partire dal piano di rientro sanitario, dalla verifica delle entrate e delle uscite del bilancio regionale. Ma a nessuno è consentito far finta di dialogare a Palermo e a gestire i volantinaggi contro il governo in periferia». I lavori dell'Ars riprenderanno questa mattina (m. c.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/2/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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