PALERMO – L'assessore regionale al Commercio Titti Bufardeci ha firmato il decreto per i criteri temporali di ammissione nell'elenco dei consorzi che intendono realizzare “Centri naturali commerciali”, previsto dalla legge regionale 10 del 2005. Il decreto stabilisce che nell'elenco “saranno iscritti in sede di prima applicazione i centri naturali commerciali che avranno presentato istanza a questa ammistrazione entro il 31 ottobre del 2009. L'elenco sarà soggetto a revisione semestrale il 30 di giugno e 31 dicembre di ogni anno”. Il decreto è stato trasmesso per la pubblicazione alla Gurs. “I centri commerciali naturali – spiega Bufardeci – possono rappresentare uno strumento virtuoso che coniughi le tradizioni del commercio e dell'artigianato, con la necessità di riqualificare l'immagine delle città siciliane. Inoltre, la logica della rete, consente a piccole realtà commerciali di diventare più competitive e sfruttare una politica di nicchie di mercato che sfrutti i vantaggi delle sinergie create sul territorio”. La gestione dei centri commerciali naturali è affidata ai consorzi, i cui soci potranno essere, oltre alle piccole e medie imprese, anche le imprese terziarie artigiane e turistiche; gli enti locali territoriali e di diritto pubblico; le associazioni senza scopo di lucro della società civile, del mondo sportivo e culturale; le organizzazioni sindacali e professionali di categoria; le istituzioni private; le società o aziende di gestione trasporti e parcheggi; sponsor privati; le organizzazioni religiose; i centri di assistenza tecnica per le imprese. Potranno chiedere di aderire a un centro naturale anche soggetti (con i requisiti stabiliti) che non operano nell'ambito urbano interessato, purché si impegnino a trasferire la loro attività in quell'area entro 60 giorni dal riconoscimento del Centro. I centri naturali commerciali, la cui strategicità è stata ribadita con la legge votata la settimana scorsa dal parlamento regionale, sulle norme necessarie all'attuazione della programmazione comunitaria 2007 – 2013 e i regimi di aiuti alle imprese, possono contare su una dotazione finanziaria, con fondi comunicari, di circa 27,5 milioni di euro, di cui il 70 per cento è già disponibile.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/31/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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