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PANAREA (MESSINA) - Tengono la postazione in un piccolo avamposto qual è la guardia medica di Panarea, la più mondana delle isole Eolie, i due medici Daniele Marino e Franco Aricò, che quotidianamente fronteggiano l'arrivo di decine di giovani (dicono una media di 40 al giorno intossicati da alcol e a volte anche stupefacenti. "Sono giovani - dice Daniele Marino - dai 18 ai 25 anni. Arrivano ubriachi fradici. Noi facciamo i medici, i barellieri, i rianimatori senza sosta. Si comincia alle 18 fino alle 21 poi in continuazione verso le 2 e poi alle 4 e 5 del mattino". I ragazzi, spiegano, si svegliano verso le 13 scendono in spiaggia, non mangiano a volte neanche un boccone e poco dopo cominciano i festini con musica a tutto volume e alcol a largo sui gommoni o su altre barche. La serata poi prosegue in discoteca, sulle spiagge o ancora a mare. "Comprano - sostiene il medico - vodka e tutti i tipi di alcolici e li mettono sulle barche e vanno a largo carichi. Le forze dell'ordine, la capitaneria di porto fanno quel che possono: fanno multe quando le barche sono troppo cariche di persone o se qualcuno viene sorpreso a pilotare un natante dopo aver bevuto. Ma bere stando su una barca ferma non è un reato se non per la salute". I medici sostengono che quella dei festini a base di alcol e musica sulle barche è una peculiarità di Panarea. "Siamo stati - dicono - in ambulatori in varie isole, Stromboli, Filicudi, Salina ma lì non è così". Ad ubriacarsi sono giovanissimi turisti che vengono da tutte le parti d'Italia, Roma, Napoli, Bologna, Palermo e che cominciano un tour de force alcolico che dura quanto la loro vacanza sull'isola.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/4/2009
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